Secondo listituto assicurativo per gli infortuni sul lavoro, il 2008 non fa che confermare una tendenza che, con lunica eccezione del 2006, è in corso ormai da molti anni: da un punto di vista statistico landamento storico del fenomeno degli infortuni mortali appare ridotto ad un quarto rispetto ai primi anni Sessanta. Nel giro di circa quaranta anni, infatti, si è passati dal tragico record storico i 4.664 morti sul lavoro del 1963, apice del boom economico, ai poco più di 1.500 di inizio millennio. Tale trend decrescente è poi proseguito negli anni duemila: tra il 2001 e il 2008 gli infortuni mortali sono diminuiti di circa il 28% in valori assoluti e di oltre il 33% se il dato è rapportato agli occupati, che nello stesso periodo di tempo sono aumentati dell8,3%. In ogni caso va detto che il calo è stato continuo e sostenuto dal 2001 (1.546 infortuni mortali) al 2005 (1.280 casi) per linterrompersi per un improvviso quanto imprevisto rialzo nel 2006, che ha registrato 1.341 decessi. Fortunatamente i dati 2007 (1.207) e 2008 (1.120) hanno segnato di nuovo una decisa riduzione degli eventi mortali.
Quanto ai rami di attività, gli infortuni denunciati allINAIL nel 2008 sono stati 53.278 in Agricoltura, 367.132 nellindustria e 454.530 nei Servizi. In particolare il decremento di eventi infortunistici è stato più sostenuto nellindustria (-8,2%) e in agricoltura (- 6,9%), mentre resta sostanzialmente stabile nei Servizi (-0,1%). Un calo significativo si è poi registrato in due settori fondamentali dellIndustria: Costruzioni (per un totale di 89.254 casi nel 2008 e un decremento del 12,4% rispetto al 2007) e Metalmeccanico (79.848 casi nel 2008 pari a una riduzione del 10,6%). Per quanto riguarda i Servizi va segnalato, invece, lincremento del 21,7% degli infortuni che hanno colpito il personale addetto ai servizi domestici (colf e badanti), un settore in forte e continua crescita con una rilevante componente di occupati di origine straniera: quasi tre infortuni su quattro colpiscono, infatti, persone nate allestero.
Dal punto di vista territoriale, il Rapporto annuale dellINAIL, rileva che dal punto di vista territoriale la riduzione degli infortuni osservata nel 2008 rispetto al 2007 ha riguardato praticamente tutte le regioni, ad eccezione della Valle dAosta (+3,9%) che, tuttavia, presenta un numero di casi molto limitato (2.484). Il 61% degli infortuni è concentrato soprattutto nelle aree del Nord a maggiore densità occupazionale: in particolare Lombardia (149.506 casi), Emilia-Romagna (123.661) e Veneto 104.1e34), che insieme assommano oltre il 43% degli eventi infortunistici denunciati nellintero Paese. Dal punto di vista delletà, infine, gli infortuni sul lavoro sono scesi dai 350mila del 2007 agli oltre 320mila del 2008 (-8%) per i giovani fino a 34 anni, mentre per i casi mortali le flessioni più consistenti (-16%) riguardano le classi di età dai 50 anni in su.
Nel capitolo dedicato alle malattie professionali, lINAIL denuncia che in due anni si è registrato un incremento dell11%. Infatti, sono quasi 30mila (per lesattezza 29.704) le denunce di malattie professionali per venute allIstituto nellanno 2008 per il riconoscimento e leventuale indennizzo d una patologia insorta durante lattività lavorativa.
(LG-FF)