Razionalizzazione e accelerazione del processo civile

Il Consiglio dei Ministri del 16 marzo scorso ha approvato, su proposta del Ministro della Giustizia, un disegno di legge (vedi li nk) recante “Disposizioni per la razionalizzazione e l’accelerazione del processo civile”.

Il provvedimento mira a ridurre la durata dei processi civili, nel rispetto del principio costituzionale della ragionevole durata del processo, in funzione del rafforzamento della centralità del processo di primo grado, depurato dai meccanismi che ne ostacolano il contenimento della durata.
Queste le linee direttrici dell’intervento normativo:
-valorizzazione del principio di lealtà processuale, della conciliazione giudiziale del ruolo conciliativo del giudice;
-razionalizzazione ed accelerazione dei tempi del processo (concentrazione delle udienze, riduzione dei termini per il compimento degli atti, calendario del processo);
-attenuazione della rigidità del sistema delle decadenze e delle preclusioni, a garanzia dell’attività del contraddittorio;
-alleggerimento del peso delle questioni di competenza; previsione dell’indicazione specifica dei motivi d’appello;
-introduzione di un modello generale di procedimento sommario non cautelare;
-semplificazione del regime delle nullità processuali.
L’efficacia di tali misure acceleratorie del processo civile sarà poi rafforzata da ulteriori interventi di carattere organizzativo, già in fase di elaborazione presso il Ministero, che possono essere così riassunti:
-razionalizzazione e potenziamento degli strumenti alternativi di risoluzione delle controversie ciili (ADR), con qualificati organi di conciliazione, al fine di ridurre il numero dei nuovi processi, soprattutto in materia previdenziale e contrattuale qualora siano coinvolti i consumatori;
-istituzione dell’ufficio per il processo, ossia di una struttura di supporto, materiale e umano, che consenta di razionalizzare e agevolare l’attività dei magistrati;
-previsione di meccanismi di filtro che, nel rispetto del principio costituzionale del giudice naturale, consentano di selezionare le cause che, per il loro basso grado di difficoltà, possono essere trattate
Mediante il ricorso a forme procedimentali semplificate, eventualmente avvalendosi proprio dell’apporto della struttura dell’ufficio per il processo;
-razionalizzazione dei meccanismi di liquidazione delle spese processuali, attualmente strettamente conciati alla durata del processo;
-tendenziale unificazione dei riti, per arginare il fenomeno di erosione del modello del processo civile ordinario a cognizione piena ed il moltiplicarsi dei riti speciali.

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