Reati ambientali: la Commissione europea può raccomandare misure penali

Nella Sentenza della Corte di Giustizie europea (Grande Sezione) del 13 settembre 2005 è stabilito, accogliendo il ricorso presentato dalla Commissione europea, che nella lotta contro le violazioni ambientali gravi non è impedito al legislatore comunitario di ricorrere all’applicazione di sanzioni penali

In via di principio la legislazione penale, così come le norme di procedura penale, non rientrano nella competenza della Comunità, tuttavia ciò non impedisce al legislatore comunitario, allorché l’applicazione di sanzioni penali effettive, proporzionate e dissuasive da parte delle competenti autorità nazionali costituisce una misura indispensabile di lotta contro violazioni ambientali gravi, di adottare provvedimenti in relazione al diritto penale degli Stati membri e che esso ritiene necessari a garantire la piena efficacia delle norme che emana in materia di tutela ambientale.
Questo è quanto stabilito dalla Corte di Giustizia europea del 13 settembre 2005 (proc. C-176/03).
Nel caso di specie i giudici di Lussemburgo hanno accolto il ricorso presentato dalla Commissione europea annullando la decisione quadro del Consiglio del 27 gennaio 2003, 2003/80/GAI, relativa alla protezione dell’ambiente attraverso il diritto penale.

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