Reati ambientali, la legge si avvicina

Via libera dalle commissioni Ambiente e Giustizia del Senato alla proposta di legge che introduce nel codice penale nuovi reati ambientali, varata alla Camera nel febbraio scorso, e che adesso passerà in aula al Senato.

L’iter della legge che introduce i reati ambientali nel Codice penale fa un altro importante passo in avanti. Le commissioni riunite Ambiente e Giustizia del Senato hanno finalmente licenziato il testo, modificando quello già approvato alla Camera ormai un anno fa. Ora la parola passa all’Aula di Palazzo Madama e l’auspicio è che l’esame del provvedimento sia calendarizzato al più presto dalla conferenza dei capigruppo e dalla presidenza del Senato, subito dopo l’elezione del Presidente della Repubblica.

Il testo frutto del lavoro delle commissioni nelle ultime settimane ha accolto molte delle proposte emendative presentate da Legambiente. Per citare alcuni dei progressi fatti il testo non subordina, come faceva invece quello approvato alla Camera, la contestazione dei reati di inquinamento e di disastro ambientale alla “violazione di specifiche disposizioni legislative” (locuzione ora sostituita con la formula più corretta di “abusivamente”). Altra importante modifica apportata riguarda la possibilità di contestare il cosiddetto delitto di “disastro innominato” per i procedimenti giudiziari in corso. Con questa formulazione si avranno finalmente quattro nuovi delitti ambientali nel Codice penale, in grado di scongiurare i casi di impunità che hanno purtroppo funestato la cronaca giudiziaria degli ultimi decenni.

Legambiente e Libera assieme alle tante sigle che hanno sottoscritto l’appello “In nome del popolo inquinato”, tra le quali Associazione Ambiente e Lavoro, vigileranno per evitare stravolgimenti del testo in Aula e per chiedere al Senato di concordare le (poche) modifiche da apportare con i gruppi parlamentari della Camera, in modo che l’ulteriore passaggio a Montecitorio sia quello definitivo.

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