Greenpeace definisce la decisione una truffa del Governo alla democrazia perchè così si comprimono drasticamente i tempi per la campagna referendaria, che serve a tutti i cittadini per essere consapevoli e informati, e si sprecano oltre 350 milioni di euro di soldi pubblici. Greenpeace chiede inoltre al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, cui spetta l’atto ultimo di indizione del referendum, di respingere la data proposta dal Governo per consentire una votazione effettivamente democratica.
Il 10 febbraio Greenpeace e altre associazioni avevano organizzato un sit-in davanti a Montecitorio per chiedere al Governo di indire un Election Day che accorpasse il referendum sulle trivelle al primo turno delle prossime amministrative per facilitare la partecipazione democratica e per risparmiare soldi pubblici. Una petizione lanciata da Greenpeace su change.org a sostegno dell’Election Day aveva raccolto in pochi giorni oltre 65 mila firme.