In un quadro che vede la riduzione delle risorse statali e la riforma delle Province, “l’impegno che abbiamo voluto prendere – ha spiegato Aprea – è stato quello di riequilibrare il peso dei percorsi tradizionali e favorire una inversione di tendenze in base ai principi di qualità, innovazione e internazionalizzazione”.
Tra i punti fondamentali: il passaggio dal doppio finanziamento provinciale e regionale a un sistema unitario per le agenzie provinciali; l’introduzione di costi standard per la formazione professionale; la previsione, già dal prossimo anno formativo, di una quota obbligatoria del 5 per cento di studenti in apprendistato formativo del terzo e quarto anno per il conseguimento della qualifica e del diploma; mantenimento delle risorse ai favore degli studenti disabili (20 milioni).
“Con il provvedimento approvato oggi – ha proseguito Aprea – prevediamo un investimento di 139,5 milioni di risorse dal Bilancio regionale, a cui si aggiungono 42,7 milioni di fondi europei (Por), 4 milioni per l’apprendistato, 5 milioni per Garanzia giovani, 3,2 milioni del Ministero del lavoro sulla dispersine scolastica, 75 milioni di risorse statali”.
In particolare i principi su cui è basato il progetto di legge di riordino dell’istruzione, formazione e lavoro in Lombardia sono:
– Programmazione dell’offerta in relazione al fabbisogno economico;
– Costi standard differenziati per qualifica e diploma;
– Sistema di soggetti pubblici e privati accreditati;
– Quote obbligatorie di alternanza scuola/lavoro;
– Valorizzazione del merito;
– Rafforzamento delle reti territoriali (Poli tecnico professionali);
– Esperienze all’estero;
– Orientamento permanente;
– Valutazione del sistema;
– Rafforzamento delle politiche attive (dote, smart working, welfare aziendale).
“Il lavoro, oggi, – ha aggiunto l’assessore – deve essere concepito in una logica globale. Vogliamo che i nostri ragazzi abbiano esperienze all’estero, per ritornare poi sempre più preparati per rafforzare le eccellenze del nostro territorio”.