Il lavoro avviato consentirà di omogeneizzare un’area equivalente e di sviluppare altre attività comuni relative a cartografia, rilevamento, conservazione, diffusione dell’informazione geologica e realizzazione di applicazioni tematiche.
“L’attenuazione del rischio idrogeologico e sismico è un tema che interessa con profili di forte analogia le regioni con cui abbiamo rinnovato l’accordo – commenta l’assessore regionale alla Difesa del suolo Paola Gazzolo -. L’approfondita conoscenza del territorio, resa possibile grazie a prodotti cartografici di alto livello oggi disponibili, è fondamentale per attuare politiche di prevenzione del rischio. La sfida che ci attende nei prossimi anni – conclude Gazzolo – è quella di sviluppare dati omogenei e condivisi su ambiti vasti, a partire dai rilievi dalle aree interessate dal dissesto idrogeologico fino all’estensione della microzonazione sismica, e puntare sulla maggior diffusione possibile delle conoscenze”.
Grazie alla collaborazione tra le quattro Regioni, avviata negli anni Novanta, è oggi disponibile per l’intero territorio la Cartografia geologica in gran parte informatizzata a scala di dettaglio (1:10.000) ed alcuni innovativi servizi web, che costituiscono anche per i geologi un utile strumento di lavoro.
Le 4 Regioni hanno anche proposto, anche all’interno del progetto nazionale CARG (Cartografia geologica e geotematica), originali sviluppi e soluzioni tecniche relative al rilevamento, conservazione e diffusione dei dati geologici.
Questo impegno ha permesso di rendere disponibile, per l’intero territorio di competenza, la cartografia geologica in gran parte informatizzata a scala di dettaglio e alcuni servizi web e di stampa innovativi e di sicuro interesse.
“La gestione delle risorse idriche, geotermiche e naturali in senso lato e l’attenuazione dei rischi idrogeologico, sismico e geomorfologico, sono tematiche che interessano, con profili di forte analogia, i territori delle quattro regioni, dove sono ricompresi i distretti idrografici dell’Appennino settentrionale e dell’Appennino centrale – evidenzia il vice presidente e assessore all’Urbanistica della Regione Marche , Anna Casini. La conoscenza di queste tematiche si basa proprio su una corretta e dettagliata valutazione degli aspetti geologici. Già sono state omogeneizzate le banche dati geologiche regionali per circa 3 mila chilometri quadrati e sono in corso attività che porteranno a omogeneizzarne ulteriori 3 mila. I prodotti realizzati saranno prossimamente disponibili sui siti delle varie regioni”.
La commissione tecnica di coordinamento che sovraintende alle attività interregionali dell’intesa sta predisponendo il quadro geologico unitario, alla scala 1:250.000, per l’intero territorio delle quattro regioni, a partire dalle banche dati disponibili presso le rispettive strutture regionali.