Una posizione istituzionale chiara e uniforme di tutte le Regioni che viene rappresentata nei confronti dello Stato.
La sentenza – è stato evidenziato – dà origine a disparità di condizioni tra le Marche e altri territori regionali rispetto ai progetti da assoggettare a Via, visto che le stesse disposizioni normative adottate da altre Regioni non sono state impugnate dal Governo, e quindi sottoposte al vaglio della Corte Costituzionale e sono attualmente in vigore.
Per questo stesso motivo l’assessore all’Ambiente Maura Malaspina e tutto il governo regionale hanno anche sollecitato un incontro urgentissimo con il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando.
La sentenza della Corte Costituzionale, si spiega nella lettera inviata al Ministro, sta creando una situazione paradossale e di grande incertezza giuridica perché ha dichiarato l’illegittimità di disposizioni regionali che erano state emanate in ottemperanza della disciplina statale della Via definita dal decreto legislativo 152/2006 sulla base di norme comunitarie a cui lo stesso Stato non si e’ ancora adeguato.
Al Ministro Orlando la Regione chiede quindi “che si intervenga a livello nazionale con una specifica normativa sull’intera vicenda, nel pieno rispetto del principio di legalità, per ricostruire un quadro di uniformità e certezza del diritto in tutto il territorio nazionale”.
Il Presidente della Regione Gian Mario Spacca aveva gia’ scritto nelle settimane scorse al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
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