Report “Rosa Shocking. Violenza, stereotipi… e altre questioni del genere”

Si è svolta, il 18 novembre 2014, a Palazzo Montecitorio la presentazione del report sulla violenza alle donne e sugli stereotipi di genere dal titolo “Rosa Shocking. Violenza, stereotipi… e altre questioni del genere”. L’incontro apre la settimana dedicata alle azioni contro la violenza di genere in vista della “Giornata internazionale contro la violenza sulle donne” del 25 novembre.

E’ stato presentato il 18 ottobre 2014 alla Camera dei Deputati, il rapporto “Rosa Shocking. Violenza, stereotipi… e altre questioni del genere” realizzato da WeWorld Intervita con il supporto di Ipsos.

Le risposte raccolte spiegano fin troppo bene il triste primato che l’Italia detiene in materia di violenza sulle donne. Per un italiano su tre, infatti, la violenza domestica è un fatto privato da risolvere all’interno della famiglia, per uno su cinque è accettabile denigrare una donna con pesanti battute a sfondo sessuale, uno su dieci pensa che se le donne non indossassero abiti provocanti non subirebbero violenza e uno su quattro è convinto che se una donna resta con il marito che la picchia diventa lei stessa colpevole.

Un quadro desolante confermato dai dati sulle violenze: 14 milioni di atti di violenza (dallo schiaffo allo stupro). Oltre 25 i casi al giorno di stalking e solo il 7,2% di chi subisce violenza denuncia l’accaduto. Ogni tre giorni in Italia una donna viene uccisa dal partner, dall’ex o da un familiare. Unico dato positivo del report l’aumento egli investimenti in prevenzione, che passano da 6,3 milioni di euro del 2012 a 16,1 milioni di euro nel 2013.

“Il problema della violenza sulle donne è un problema degli uomini e non possiamo risolvere questa piaga della società senza coinvolgere gli uomini – ha detto il presidente della Camera, Laura Boldrini. Dai dati delle ricerche presentate emerge che c’è qualcosa che non va. Sono dati che fanno riflettere in un modo che chiama tutti a porre in atto misure per contrastare questo fenomeno a cominciare dalle scuole. La lezione di rispetto di genere è qualcosa che comincia ad essere necessaria, l’educazione sentimentale è necessaria per crescere ragazzi e ragazze consapevoli”.

Dal sondaggio Ipsos contenuto nel Report emerge un’Italia ferma ai luoghi comuni, specie in relazione ai rapporti uomo-donna. Se da un lato, infatti, l’85% del campione ritiene che anche gli uomini debbano occuparsi delle faccende domestiche, che l’istruzione sia importante indipendentemente dal genere e che la guida della famiglia non sia prerogativa esclusiva degli uomini, dall’altro i dati mostrano il permanere di un’immagine stereotipata della figura femminile, soprattutto per quanto riguarda il matrimonio (considerato il sogno di tutte le donne per circa 1 uomo su 2), la famiglia (per quasi 7 intervistati su 10 è più facile per una donna fare dei sacrifici), la casa e i figli (1 intervistato su 3 ritiene che la maternità sia l’unica esperienza che consente ad una donna di realizzarsi completamente). Per quasi 6 italiani su 10, inoltre, è pressoché normale utilizzare un bel corpo di donna a fini commerciali.

Ma gli stereotipi non sono duri a morire solo tra gli uomini: è scioccante constatare, dal sondaggio, che ben il 61% delle intervistate ritiene che quello che accade in una coppia non debba interessare agli altri, il 79% che se un uomo viene tradito è normale che possa diventare violento, il 77% che se ogni tanto gli uomini diventano violenti è per il troppo amore e il 78% che per evitare di subire violenza le donne non dovrebbero indossare abiti provocanti. Per fortuna, l’86% pensa che se una donna viene picchiata dal marito, dovrebbe lasciarlo.

Approfondimenti

Precedente

Prossimo