Riduzione del livello di rischio delle centrali e degli impianti nucleari

L’Ordinanza 3 aprile 2003 del Commissario delegato, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 14 aprile 2003.

Il Commissario delegato per la sicurezza dei materiali nucleare, con Ordinanza 3 aprile 2003, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 87 del 14 aprile 2003, ha disposto il ” Piano delle misure preliminari di adeguamento della protezione fisica ed attività finalizzate alla progressiva riduzione del livello di rischio delle centrali e degli impianti nucleari”. Tale ordinanza parte dallo stato di emergenza riguardanti le attività di smaltimento dei rifiuti radioattivi dislocati nelle regioni Lazio, Campania, Emilia-Romagna, Basilicata e Piemonte. Il Commissario delegato, pur considerando che l’ eliminazione di ogni rischio possa avvenire solo con lo smantellamento completo delle centrali e degli impianti e con la messa in sicurezza del materiale radioattivo, ritiene tuttavia urgente realizzare le prime misure dirette a limitare il rischio, realizzando gli standard di sicurezza rispondenti ” alla nuova situazione internazionale, riportati nell’ ordinanza n. 2 del 21 marzo 2003 “. In particolare, l’ ordinanza dispone: 1. Il Piano preliminare delle attività di adeguamento delle misure di protezione fisica e di progressiva riduzione del livello di rischio, relativo alle centrali So.G.I.N. S.p.A. ed al combustibile depositato nella piscina dell’ impianto Avogadro di Saluggia ( di proprietà Fiat-Avio S.p.A., riportato in allegato sotto la lettera “A”. 2. Le misure relative ai punti AV1, AV2, CA1, GA2, LA1, e TR1 del predetto allegato “A”, considerate particolarmente urgenti per migliorare la protezione fisica delle centrali e degli impianti, sono autorizzate, con la presente ordinanza ad eseguire, quanto prima, da So.G.I.N. S.p.A. in conformità alle relative schede tecniche approvate dal Commissario delegato”. La So.G.I.N. S.P.A. dovrà, pertanto, predisporre, specifici piani attuativi che, approvati dal Commissario delegato, saranno trasmessi all’ APAT e alla Commissione tecnico scientifica della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Inoltre la stessa società dovrà predisporre l’ aggiornamento dei piani e programmi di dismissione delle centrali di Caorso, Garigliano, Latina e Trino, i cui oneri sono posti a carico delle risorse previste per lo smantellamento delle centrali elettronucleari.

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