Gli Autori sottolineano che nelle attività di cantina viene utilizzato sempre di più lazoto, trattandosi di un gas inerte (nelle condizioni duso) che serve a proteggere il vino dallossidazione e a compensare la soprapressione di CO2 negli spumanti. Ad esempio, questo gas viene pompato sulla superficie superiore del vino per svuotare lautoclave, con pressioni fino a 6 atm per gli spumanti. A svuotamento avvenuto, parte dellazoto permane nella cisterna e vi rimane per un tempo indefinito se non si effettuano specifiche azioni per il suo allontanamento. Laria che respiriamo è costituita dal 79% di azoto e dal 21% di ossigeno. Per questo motivo comunemente si ritiene che lazoto non sia un gas di per se pericoloso. Difatti non appartiene a nessuna delle categorie di pericolosità definite nella normativa per la classificazione e dei preparati pericolosi: infiammabile, esplosivo, comburente, corrosivo, tossico, nocivo, irritante, sensibilizzante, cancerogeno, mutageno, tossico per il ciclo riproduttivo. Può però diventare pericoloso sulla base delle sue proprietà chimico-fisiche e del modo in cui è utilizzato.
E gli Autori, in questo studio, ci spiegano perché lazoto può diventare pericoloso, specialmente in particolari ambienti di lavoro, come nel caso specifico in quello della vinificazione.
(LG-FF)