Il briefing EEA “Health risks caused by environmental noise in Europe” valuta i rischi per la salute dovuti all’esposizione al rumore ambientale in Europa utilizzando tre indicatori per misurare, monitorare e comunicare tali impatti. Gli indicatori saranno utilizzati per sviluppare obiettivi futuri per la riduzione degli impatti del rumore sulla salute.
L’inquinamento acustico è al secondo posto, dopo l’inquinamento atmosferico, tra le minacce ambientali per la salute in Europa; più di 100 milioni di persone sono infatti esposte a livelli nocivi di inquinamento acustico e questa esposizione contribuisce a 48.000 nuovi casi di malattie cardiache e a 12.000 morti premature ogni anno.
Nonostante questi numeri, sono ancora molte le persone che non si rendono conto di quanto l’inquinamento acustico impatti sulla loro salute. I livelli costanti di rumore del traffico, ad esempio, oltre ai danni all’udito, più comunemente riconosciuti, possono causare altri effetti ad esso non correlati, come cardiopatia ischemica, ipertensione, obesità, diabete, ecc.
Le autorità riconoscono che il rumore è un problema ed ecco perché dal 2002 abbiamo una Direttiva europea sul rumore ambientale e dal 2018 nuove linee guida dell’OMS. Continuare a porre attenzione all’impatto sanitario del rumore risulta quanto mai importante, visto che in futuro il numero di persone esposte non potrà diminuire in misura sostanziale, a causa dell’aumento dell’urbanizzazione e della domanda di mobilità.
I dati che emergono da un nuovo briefing dell’Agenzia europea per l’ambiente, che ha valutato i rischi per la salute dovuti all’esposizione al rumore ambientale in Europa, confermano quanto già evidenziato nel rapporto dei primi mesi del 2020 “Environmental noise in Europe – 2020”.
Il briefing “Health risks caused by environmental noise in Europe” utilizza tre diversi indicatori per valutare i rischi sanitari dovuti all’esposizione al rumore ambientale.
1. Popolazione esposta a livelli di rumore superiore a quelli raccomandati dall’Organizzazione mondiale della sanità, proveniente da diverse fonti (strade, ferrovie, aerei, industria). Questo indicatore evidenzia che la maggior parte delle persone colpite vive nelle aree urbane e che il rumore del traffico stradale rimane un grave problema di salute ambientale in Europa: 113 milioni di persone sono infatti esposte a rumore da traffico a lungo termine diurno e notturno, per un valore di almeno 55 decibel (dB) o superiore, 22 milioni al rumore proveniente dal traffico ferroviario, 4 milioni al rumore degli aerei e 1 milione al rumore generato da insediamenti industriali.
2. Numero di persone che subiscono effetti specifici sulla salute a causa dell’esposizione al rumore. La gamma e l’entità degli impatti negativi del rumore sulla salute in Europa sono significativi e vanno dal fastidio, ai disturbi del sonno, alla cardiopatia ischemica, alla mortalità dovuta a cardiopatia ischemica e persino a disturbi dell’apprendimento nei bambini. Le persone nelle aree urbane sono le più colpite e la principale fonte che contribuisce agli effetti negativi sulla salute è il rumore del traffico stradale.
3. Carico di malattia da rumore. L’indicatore stima quanto la malattia influenzi la vita della popolazione, combinando il carico di mortalità, in termini di anni persi per morte prematura per malattia, e morbilità, in termini di anni di vita vissuti influenzati negativamente dalla malattia.
Se è vero che molti non riconoscono il peso di questi impatti e si sono ormai abituati a livelli di rumore malsani nelle città, perché è quello che sentono ogni giorno, la riduzione – pur se a breve termine – del rumore durante i blocchi e le restrizioni alla mobilità di questo ultimo anno hanno consentito a molte persone di sperimentare i vantaggi immediati di città più silenziose.
Fonte: ARPAT
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