Con la Comunicazione COM(2005) 120 definitivo, del 31 marzo 2005, la Commissione europea ha proposto di avviare nuovamente la strategia di Lisbona orientandola sul tema delle ristrutturazioni e delloccupazione, e più specificatamente sul ruolo dellUnione europea nellanticipazione e nellaccompagnamento delle ristrutturazioni per ampliare loccupazione.
LAgenda sociale adottata dalla Commissione il 9 febbraio 2005, unitamente alla Comunicazione sulla revisione della strategia di sviluppo sostenibile prevede anche lelaborazione di una strategia della Commissione in materia di gestione delle ristrutturazioni, fondata su una migliore interazione delle politiche europee pertinenti, una maggiore partecipazione delle parti sociali, una sinergia più importante fra le politiche e gli ambienti finanziari nonché ladeguamento del contesto giuridico e contrattuale. Ed è in questa logica che la Commissione ha proposto con la Comunicazione COM(2005) 120 definitivo, del 31 marzo 2005, di avviare nuovamente la strategia di Lisbona orientandola sul tema delle ristrutturazioni e delloccupazione.
Secondo tale documento, le ristrutturazioni aziendali sono spesso considerate un fenomeno essenzialmente negativo, dato che in molti casi non ne vengono evidenziati gli effetti immediati sulloccupazione o sulle condizioni di lavoro. Le ristrutturazioni sono tuttavia indispensabili per la sopravvivenza e lo sviluppo delle imprese ed è quindi necessario accompagnarle affinché i loro effetti sulloccupazione e sulle condizioni lavorative siano il più possibile transitori e limitati.
Il fenomeno delle ristrutturazioni traduce a livello dimpresa la permanente ricomposizione del tessuto produttivo sotto leffetto di molteplici fattori. Ad esempio si afferma nel documento -,levoluzione del mercato unico europeo e lapertura internazionale delle economie offrono nuove opportunità in termini di dinamicità economica e competitività aziendale, nonché di creazione di posti di lavoro di qualità. Generalmente la concorrenza nel mercato interno dellUE favorisce la prosperità e loccupazione duratura nella misura in cui agisce come motore principale dellinnovazione, della creazione di nuovi prodotti e servizi e del ricambio economico. Linnovazione economica è anchessa causa di ristrutturazioni. Da un lato la diffusione delle tecnologie dellinformazione e della comunicazione rende più rapidi e meno costosi gli scambi internazionali ed il coordinamento della produzione, generando nuove applicazioni che creano posti di lavoro più creativi e di qualità più elevata. Dallaltro lato lo sviluppo di nuovi processi di fabbricazione e metodi di produzione induce una transizione verso posti di lavoro di qualità, che necessitano di un altro tipo di formazione e di studi adeguati.Anche le innovazioni ecologiche creano nuove opportunità lavorative e migliorano il nostro benessere sociale.Il passaggio dei lavoratori da un settore allaltro non avviene automaticamente. La scomparsa di determinati lavori particolarmente pericolosi, pesanti o inquinanti può essere considerata positivamente se viene compensata. I nuovi posti di lavoro non vengono sempre occupati dalle persone licenziate, dato che lubicazione e le qualifiche richieste non coincidono. Questo fenomeno colpisce in particolare i più vulnerabili, ovvero i lavoratori scarsamente qualificati. Dunque, la capacità dellUnione europea di mantenere unofferta dimpiego adeguata per questi lavoratori è decisiva per la coesione sociale.
Secondo tale documento, le ristrutturazioni aziendali sono spesso considerate un fenomeno essenzialmente negativo, dato che in molti casi non ne vengono evidenziati gli effetti immediati sulloccupazione o sulle condizioni di lavoro. Le ristrutturazioni sono tuttavia indispensabili per la sopravvivenza e lo sviluppo delle imprese ed è quindi necessario accompagnarle affinché i loro effetti sulloccupazione e sulle condizioni lavorative siano il più possibile transitori e limitati.
Il fenomeno delle ristrutturazioni traduce a livello dimpresa la permanente ricomposizione del tessuto produttivo sotto leffetto di molteplici fattori. Ad esempio si afferma nel documento -,levoluzione del mercato unico europeo e lapertura internazionale delle economie offrono nuove opportunità in termini di dinamicità economica e competitività aziendale, nonché di creazione di posti di lavoro di qualità. Generalmente la concorrenza nel mercato interno dellUE favorisce la prosperità e loccupazione duratura nella misura in cui agisce come motore principale dellinnovazione, della creazione di nuovi prodotti e servizi e del ricambio economico. Linnovazione economica è anchessa causa di ristrutturazioni. Da un lato la diffusione delle tecnologie dellinformazione e della comunicazione rende più rapidi e meno costosi gli scambi internazionali ed il coordinamento della produzione, generando nuove applicazioni che creano posti di lavoro più creativi e di qualità più elevata. Dallaltro lato lo sviluppo di nuovi processi di fabbricazione e metodi di produzione induce una transizione verso posti di lavoro di qualità, che necessitano di un altro tipo di formazione e di studi adeguati.Anche le innovazioni ecologiche creano nuove opportunità lavorative e migliorano il nostro benessere sociale.Il passaggio dei lavoratori da un settore allaltro non avviene automaticamente. La scomparsa di determinati lavori particolarmente pericolosi, pesanti o inquinanti può essere considerata positivamente se viene compensata. I nuovi posti di lavoro non vengono sempre occupati dalle persone licenziate, dato che lubicazione e le qualifiche richieste non coincidono. Questo fenomeno colpisce in particolare i più vulnerabili, ovvero i lavoratori scarsamente qualificati. Dunque, la capacità dellUnione europea di mantenere unofferta dimpiego adeguata per questi lavoratori è decisiva per la coesione sociale.
Fonte: Commissione Europea
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