INTRODUZIONE
Spesso, soprattutto nelle medie e piccole aziende, che peraltro costituiscono il maggior numero delle imprese italiane, i datori di lavoro o gli amministratori pongono l’accento sugli oneri che l’attuazione delle disposizioni di legge sulla sicurezza impongono.
Il loro atteggiamento è più concentrato sull’evitare eventuali sanzioni e su come risparmiare nell’immediato che sull’esaminare con lungimiranza e sguardo prospettico le opportunità che derivano proprio da una corretta applicazione degli obblighi. Spesso dall’ampliamento di quanto la normativa impone.
Per superare residue sacche di resistenza, occorre un vero salto di paradigma: si tratta di passare da una logica che vede la prevenzione come una spesa, a una visione che la riconosce come un investimento.
Le ricadute di un atteggiamento positivo sono molteplici. Vanno dalla salvaguardia del capitale umano, che, se ci pensiamo bene, coincide con quella delle competenze esplicite e soprattutto implicite della mano d’opera, e si traduce in un miglioramento della qualità del lavoro svolto, del clima organizzativo, della produttività, e contribuisce a costruire un’immagine attrattiva dell’impresa che viene percepita anche dal cliente.
Peraltro esistono una serie di agevolazioni e vantaggi legati all’adozione di comportamenti virtuosi.
Questo numero della rivista accoglie contributi che rendono evidente come parlando di sicurezza è più accorto e più proficuo investire che risparmiare. Norberto Canciani
FOCUS
La sicurezza conviene
(M. Frey)
Il calcolo dei costi aziendali della non sicurezza
(I. Barra e A. Terracina)
Il vantaggio imprenditoriale alla luce degli obblighi imposti
(M. Cicci)
Il lavoro etico
(L. Mercadante)
I vantaggi derivanti dall’adozione ed efficace attuazione del modello di Organizzazione e Gestione ex D.Lgs. 231/01
(F. Salmi)
Rating di legalità
(L. Galbiati)
ESPERIENZE DI SUCCESSO
Back school at work. Sicurezza e benessere, why not!
(G. Vignola e M. Agosta)
GLI ESPERTI RISPONDONO