Rivisto il Codice di navigazione aerea

Nel S.O. n. 106 della Gazzetta Ufficiale n. 131 dell’8 giugno 2005 è pubblicato il Decreto legislativo 9 maggio 2005,n. 96 riguardante la “Revisione della parte aeronautica del Codice di navigazione, a norma dell’art. 2 della legge 9 novembre 2004,n. 85”.

Dal 23 giugno 2005 è entrato in vigore il nuovo Codice della navigazione aerea, che sostituisce il vecchio codice risalente ad oltre sessanta anni orsono, rivedendo quasi 200 articoli. Questa revisione si è resa necessaria soprattutto per cercare di adeguare le regole alle cresciute esigenze di sicurezza per gli utenti del volo e per elevare gli standard qualitativi di servizi aerei aeroportuali, in linea con la normativa comunitaria del cielo unico (single sky). Infatti, nel nuovo codice sono contenute, ad esempio, norme che stabiliscono un’unica unità di vigilanza (Enac) e la separazione netta tra regolazione, controllo e certificazione, da una parte, e fornitura dei servizi di navigazione aerea, dall’altra; inoltre, vi sono contenute norme che regolano la sicurezza del volo, la tutela dei viaggiatori e l’inquinamento acustico. Tra le novità che presenta il Decreto legislativo 9 maggio 2005,n. 96 spicca la soppressione della figura del direttore d’aeroporto, dei cui compiti si farà carico direttamente l’Enac, che gestirà le varie funzioni di coordinamento, di polizia e di vigilanza tramite adeguate strutture periferiche. Nel testo sono pure contenute indicazioni dettagliate circa gli aeroporti e le concessioni delle gestioni aeroportuali, nonché sulle funzioni di base del gestore aeroportuale. Anche la responsabilità di ciascun soggetto che opera in aeroporto sono state descritte approfonditamente ed è stato introdotto un particolare tipo di controllo sul movimento degli aeromobili, detto “gate to gate”, da effettuarsi a cura di Enav. Sono previsti dei miglioramenti sul fronte della tutela dei diritti degli utenti, visto che d’ora in poi i vettori aerei avranno l’obbligo di pubblicizzare in modo adeguato gli accordi di natura commerciale tra più compagnie (ad esempio di code-sharing) e di informare in modo chiaro e trasparente i clienti in caso di inclusione in lista di attesa. Infine, per quello che concerne l’inquinamento acustico, il decreto legislativo si occupa in dettaglio dei vincoli alla proprietà privata nelle zone limitrofe agli aeroporti, sottolineando diritti e doveri di tutte le parti in causa ed evidenziando in modo preciso le procedure di garanzia e le relazioni fra gli organi amministrativi dell’aviazione civile e gli enti territoriali, con particolare riguardo all’impatto che le attività aeronautiche hanno sui centri abitati, specie quelli che sorgono nelle vicinanze di u n aeroporto.

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