Salute e sicurezza sul lavoro durante la crisi in un’indagine Eurobarometro

Una recente indagine esamina come la qualità del lavoro è stata colpita dalla crisi.

Più da vicino, dall’indagine Eurobarometro, effettuata nei 28 Stati membri, emerge che:

in Danimarca, Austria, Belgio, Finlandi, Regno Unito, Estonia e Paesi Bassi, oltre l’80% dei lavoratori considera soddisfacenti le condizioni di lavoro nel proprio paese;

all’estremo opposto, la Grecia ha registrato il grado di soddisfazione più basso a livello nazionale (16%) ed è l’unico paese in cui meno della metà degli intervistati è soddisfatto delle proprie condizioni di lavoro attuali (38%);

il grado di soddisfazione risulta basso anche in Croazia (18%), Spagna (20%), Italia (25%), Bulgaria (31%), Slovenia, Portogallo e Romania (32% in ciascun paese), Slovacchia (36%) e Polonia (38%).

Tali livelli di soddisfazione divergenti sono imputabili a svariati fattori: il contesto socio-economico influenzato dalla crisi, ma anche caratteristiche di natura più strutturale, quali il dialogo sociale, le politiche sociali e il diritto del lavoro, che possono rivelarsi più o meno solide a seconda delle situazioni nazionali nell’UE.

In tutti i casi, lo stress risulta il più importante rischio percepito durante il lavoro (per il 53% dei lavoratori intervistati). Altri fattori importanti di disagio, l’insoddisfazione legata al carico e ai ritmi di lavoro e alle lunghe giornate lavorative (oltre 13 ore), la mancanza di interesse per le mansioni o i periodi di riposo insufficienti. In materia di prevenzione, meno di un lavoratore su tre ha dichiarato che sul proprio luogo di lavoro sono applicate misure per affrontare i rischi emergenti (ad esempio quelli causati dalle nanotecnologie o dalle biotecnologie), o destinate ai lavoratori più anziani e con malattie croniche.

Fonte: INCA

Approfondimenti

Precedente

Prossimo