Saviano: rivedi il monologo sull’Amianto alla Eternit

Rivedi il monologo di Roberto Saviano, che racconta la parola ‘eternit’. Nel corso del monologo Romana Blasotti ricorda cos’era la ‘polvere” di amianto. Rivedi in streaming il monologo andato in onda su LA7, il 16 maggio 2012, a pochi giorni dalla ‘Sentenza sulla Eternit’ di primo grado (vedi news).

ROBERTO Saviano: il monologo sull’Amianto alla Eternit a ‘Quello che (non) ho‘, andato in onda su “LA7, il 16 maggio 2012, a pochi giorni dalla “Sentenza sulla Eternit” di primo grado (vedi news).

Ringraziando la “LA7, pubblichiamo l’indirizzo ove è possibile vedere in streaming l’intero monologo.

Roberto Saviano racconta la parola ‘eternit’.
Durante la seconda guerra mondiale, quando gli aerei inglesi e americani sorvolavano una parte del Nord Italia vedevano giù un’enorme macchia bianca, solo un’enorme macchia bianca: quella era Casale Monferrato, a causa dell’effetto dall’alto causato dalle polveri d’amianto depositate sulla città.

……

Nel corso del monologo Romana Blasotti, Presidente dell’Associazione familiari vittime dell’amianto, ricorda cos’è la “polvere” di Amianto:
Polvere.
Era come la sabbia, fine, finissima.
Era ancora più fine della sabbia. Quella c’era per terra: un dito di polvere, anche di più, dappertutto. Tutti camminavamo sulla polvere.
La polvere non aveva colore ed era talmente impalpabile che noi magari la vedevamo, ma non sapevamo proprio che c’era, perché non è che si vedeva proprio: era stesa su tutte le cose. I davanzali erano tutti i giorni da spolverare.
Le piante e gli alberi: bisognava ben ben toccare le foglie con le dita per arrivare al colore reale. Quando cadeva, la pioggia puliva la polvere. La lavava via dalla strada, dalle macchine, dalle piante. La disperdeva. I lavoratori dentro la fabbrica, nella mezz’ora di riposo, mangiavano il panino con la polvere. La tuta di mio marito era blu non scurissimo, ma non proprio azzurra: un colore che andava in quegli anni. C’erano i pantaloni con la pettorina e, sopra, la giacca. Sul petto, a destra, c’era cucita la scritta Eternit. L’ho lavata tutti i giorni, per 18 anni, quella tuta: prima a mano nel mastello, poi con la lavatrice. Come tante altre donne. Mio marito, Mario Pavesi, è entrato all’Eternit nel 1958. “Come entrare in banca”, dicevamo a Casale in quegli anni. Mio marito è morto il 17 maggio 1983. Di mesotelioma pleurico provocato dalla polvere di amianto. Dopo di lui, per lo stesso male, se ne sono andati mia sorella Libera, mia cugina Anna, mio nipote Giorgio e ultima, nel 2004, mia figlia Maria Rosa. Nella zona di Casale Monferrato, dagli anni Sessanta a oggi, sono morte per malattie legate all’amianto circa 1800 persone. Il 13 febbraio di quest’anno il Tribunale di Torino ha condannato a 16 anni i due proprietari della Eternit per disastro doloso e omissione dolosa di misure infortunistiche

(Ro-Pa)

Fonte: la7.it

Approfondimenti

Precedente

Prossimo