La schedatura dei bambini Rom in alcune grandi città italiane tramite il prelievo delle impronte digitali, promossa dal Ministro dell Interno Maroni, è stata censurata dal Parlamento europeo con l approvazione di una risoluzione di condanna, promossa dal Gruppo Socialista (tra i firmatari gli italiani Gianni Pittella e Claudio Fava) insieme a Liberali, Verdi e Sinistra unitaria.
Come si legge in una nota diffusa dal Gruppo PSE del Parlamento europeo, anche molti deputati del Gruppo popolare europeo hanno sostenuto con voto favorevole oppure con l astensione l approvazione del testo, con il quale il Parlamento europeo invita l Italia a sospendere la raccolta e l utilizzo delle impronte digitali in attesa del giudizio della Commissione europea in merito ai decreti legislativi e alle ordinanze che hanno dichiarato lo stato di emergenza per un anno in relazione alla questione Rom, delegando ai Prefetti di Roma, Napoli e Milano poteri straordinari in materia.
Il Parlamento europeo ha affermato con nettezza che qualsiasi censimento su base etnica costituirebbe un atto di discriminazione vietato dal diritto comunitario e dai principi fondativi dell Unione europea, sanciti nella Carta dei diritti fondamentali e nella Convenzione europea dei diritti dell Uomo.
Vladimir Spidla, commissario europeo all occupazione, affari sociali e pari opportunità, è intervenuto durante e alla fine del dibattito sostenendo che vi sono alcune incertezze in quanto al carattere delle misure prese dall Italia riguardo ai Rom e che la pratica delle impronte digitali viola la legislazione europea.
Per questo motivo la Commissione europea ha chiesto con una lettera alle autorità italiane di chiarire gli obiettivi e il merito delle misure al fine di valutarne la proporzionalità e verificarne la compatibilità con i principi europei.
(LG-FF)
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