Scuola. Mancano 65mila insegnanti, disabili senza sostegno‎

Più studenti disabili nelle scuole. Eppure, anche quest’anno, vengono tagliati insegnanti e ore di sostegno. Tanto che l’aumento di 20mila unità di alunni con disabilità certificata (quasi 190mila quest’anno) fa saltare il rapporto di due alunni per singolo insegnante, norma mai abrogata.

Più studenti disabili nelle scuole.

Eppure, anche quest’anno, merito anche della riforma Gelmini, vengono tagliati insegnanti e ore di sostegno.

Tanto che l’aumento di 20mila unità di alunni con disabilità certificata (quasi 190mila quest’anno) fa saltare il rapporto di due alunni per singolo insegnante, fissato da una norma istituita dal governo Prodi e mai abrogata.

I dati parlano chiaro e se potessero lancerebbero loro stessi l’allarme: non c’è regione o provincia dove non si evidenzino criticità.
La Flc, il sindacato della scuola della Cgil, ha denunciato la situazione particolarmente grave della Lombardia, dove l’organico dei docenti di sostegno è rimasto invariato (da 11.664 a 11.662), mentre gli studenti diversamente abili saranno 1.785 in più.
A Milano ci saranno in media 2,66 alunni disabili per ogni insegnante di sostegno.

Il primo settembre dello scorso anno, racconta Franz Baraggino sulle pagine de “Il Fatto”, per il solo capoluogo lombardo erano state assegnate 197 cattedre in deroga, espressamente richieste dai dirigenti scolastici. Quest’anno tutto tace, e se dal territorio si passa ai singoli istituti le cose peggiorano. Il comitato ‘sostegnoNOtagli’ di Milano, composto da genitori, insegnanti ed educatori, già da questa estate denuncia l’esplosiva situazione di alcune scuole.

I guai cominciano fin dalle primarie, dove si toccano i 3,04 studenti per insegnante.
Mentre alle superiori – il record spetta all’Istituto Kandisky – si arriva fino a 3,6 alunni per docente. “Ma il primato assoluto nella triste classifica dei tagli – si legge nell’indagine del comitato milanese – spetta ai Centri territoriali permanenti”, quelli che si occupano della formazione degli adulti sopra i 16 anni. Nel Ctp Teresa Confalonieri di Monza i 13 studenti con disabilità avranno un solo insegnante di sostegno.

Inoltre – rivela uno studio condotto dalla Fish, la Federazione italiana per il superamento dell’handicap – nelle nostre scuole il venti per cento degli insegnanti di sostegno viene utilizzato nelle supplenze. E’ lo stesso ministero dell’Istruzione a dire che non si può fare, che “l’insegnante di sostegno non può essere utilizzato per svolgere altre funzioni se non quelle strettamente connesse all’integrazione dell’alunno portatore di handicap”. Ma la realtà è ben diversa, e nei singoli istituti i dirigenti scolastici si arrangiano come possono, costringendo insegnanti e genitori a dare battaglia.

E in Parlamento cosa si dice? “Il Governo affronti subito il problema degli alunni disabili, a cui è negato il sostegno in classe e, con esso, il diritto costituzionale all’istruzione e all’uguaglianza”. Lo chiede Luisa Bossa, deputata Pd, componente della commissione Affari sociali, che oggi, a Montecitorio, ha incontrato, con il segretario nazionale del Pd Bersani, le famiglie e i volontari dell’associazione “Tutti a scuola”, che hanno organizzato un sit in di protesta davanti alla Camera dei deputati.
“Mancano all’appello – dice l’on. Bossa, circa 65mila insegnanti di sostegno in tutta Italia, 6800 solo in Campania, dove ci sono 21mila alunni disabili con appena 4mila insegnanti di sostegno.

Ad oggi, agli alunni con disabilità non sono garantite quelle misure di integrazione e sostegno idonee a garantirgli la proficua frequenza degli istituti d’istruzione.

(Pa-Ro)

Fonte: vita.it

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