Settimana europea 2006 per la sicurezza e la salute sul lavoro

Si è conclusa “Partiamo bene!” la “Settimana europea per la sicurezza e la salute sul lavoro”. Era iniziata il 23 ottobre 2006 e organizzata dall’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro, per portare in tutta Europa i principali messaggi della campagna in tutte la organizzazioni, grandi e piccole, pubbliche e private.

Si è conclusa la “Settimana europea per la sicurezza e la salute sul lavoro”, iniziata il 23 ottobre 2006 e organizzata dall’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro, per portare in tutta Europa i principali messaggi della campagna in tutte la organizzazioni, grandi e piccole, pubbliche e private.

Quest’anno la “Settimana” – conclusasi il 27 ottobre – è stata dedicata ai giovani con la campagna “Partiamo bene!”.

Come si legge dalle Notizie del forum Agency press releases dell’ Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro, la Settimana europea per la salute e la sicurezza sul lavoro, svoltasi dal 23 al 27 ottobre, ha avuto l’ obiettivo di garantire che i giovani abbiano una buona partenza nella loro vita lavorativa. In tutta Europa i ragazzi di età compresa tra i 15 e i 24 anni hanno almeno il 50% di possibilità in più di subire un infortunio sul lavoro rispetto ai lavoratori con più esperienza alle spalle , e oltre 700.000 giovani compresi in questa fascia di età soffrono gravi infortuni ogni anno. Al di là delle statistiche vi sono storie sconvolgenti di giovani costretti a convivere per il resto della propria esistenza con le conseguenze di un infortunio e la salute danneggiata oppure morti quando la vita aveva ancora tanto da offrire loro.
Nel presentare la campagna “Partiamo bene!”, il Direttore dell’ Agenzia europea, Jukka Tarala, ha dichiarato: “ I datori di lavoro devono fare di più per proteggere i giovani lavoratori e i giovani devono essere consapevoli dei problemi di salute e sicurezza quando approdano al mondo del lavoro. Non possiamo aspettare che i giovani abbiano già incominciato a lavorare per impartire loro insegnamenti sulla sicurezza e la salute sul lavoro, Dobbiamo avvicinarli prima, quando sono ancora sui banchi di scuola o all’ università, perché acquisiscano una cultura della prevenzione dei rischi”.

(LG)

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