Settori porti, navigazione, pesca e ferrovie: denunciato il Governo italiano per la mancata adozione dei decreti attuativi previsti dall’art. 3 del D.Lgs. 81/08

La rivista Ancora In Marcia!, unitamente a un gruppo di cittadini, lavoratori e associazioni, ha denunciato il Governo italiano per la mancata adozione dei decreti attuativi previsti dall’art. 3 del D.Lgs. 81/08, di coordinamento e armonizzazione con le relative norme tecniche nei settori, porti, navigazione, pesca e ferrovie, decreti attesi ormai da 16 anni. CIIP in più occasioni ha sollecitato il Governo all’emanazione dei decreti in questione.

 

Ancora In Marcia!, rivista radicata nel settore ferroviario, assieme ad un gruppo di cittadini e lavoratori, tra cui molti RLS, pensionati, ferrovieri e non, ed alle associazioni “il Mondo che vorrei” e “Assemblea 29 giugno”, sorte a seguito della strage ferroviaria di Viareggio, ha presentato alla Commissione Europea una denuncia per la violazione degli obblighi di recepimento delle direttive riguardanti la salute e la sicurezza sul lavoro (Denuncia di violazione diritto europeo per omesso corretto recepimento in Italia della Direttiva 89/391 CEE e ridotta tutela della salute e sicurezza dei lavoratori nei settori, porti, navigazione, pesca e ferrovie, con richiesta di avvio della procedura di infrazione).

L’occasione è stata la ricorrenza del 16° anno dall’adozione del Decreto Legislativo 81 del 9 aprile 2008, legge fondamentale per la tutela dei lavoratori. Dopo così tanto tempo l’Italia non si è ancora pienamente adeguata alla normativa comunitaria ed è per questa ragione – e per indurre il governo ad adempiere ai propri obblighi – che è stato chiesto l’avvio della procedura di infrazione UE la quale prevede in caso di ulteriore inadempienza, pesanti sanzioni per lo stato membro. In sintesi, dopo 16 anni dall’approvazione del Decreto Legislativo 81 del 2008, anche detto Testo Unico 81, nei settori, porti, navigazione, pesca e ferrovie, ancora non sono pienamente applicabili le norme di tutela di fonte comunitaria in esso contenute ma restano in vigore leggi obsolete, precedenti all’approvazione della Direttiva europea 391/89 sulla materia.

Ciò a causa della mancata adozione dei decreti attuativi previsti dall’art. 3 dello stesso TU 81, di coordinamento e armonizzazione con le relative norme tecniche. Nel settore ferroviario, addirittura, ancora oggi si applicano norme dei decreti del 1955 e 1956 e leggi del 1974 e 1979. La previsione iniziale di un termine di 12 mesi per l’adozione di questi decreti necessari per l’allineamento della normativa nazionale ai principi della legislazione europea, è stata colpevolmente prorogata dal governo italiano dapprima a 24 mesi, poi a 36 poi a 48, poi a 55 mesi; infine, nel 2012 il termine è stato rinviato a tempo indeterminato “fino all’approvazione dei decreti…”.

Fonte: CIIP

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