Seveso: gestione dell’invecchiamento delle attrezzature negli stabilimenti a rischio di incidente rilevante

Il Ministero dell’Ambiente ha pubblicato il documento “Valutazione sintetica dell’adeguatezza del programma di gestione dell’invecchiamento delle attrezzature negli stabilimenti Seveso” con l’obiettivo di fornire uno strumento utile alle commissioni ispettive e agli stessi gestori per la verifica dei rischi legati all’invecchiamento delle attrezzature e degli impianti negli stabilimenti a rischio di incidente rilevante connesso alla presenza di sostanze pericolose.

Il Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare ha pubblicato il documento “Valutazione sintetica dell’ adeguatezza del programma di gestione dell’ invecchiamento delle attrezzature negli stabilimenti Seveso”. Predisposto dal Gruppo di lavoro istituito nell’ambito del Coordinamento per l’uniforme applicazione sul territorio nazionale di cui all’art. 11 del decreto legislativo 26 Giugno 2015 n. 105, questo documento ha l’obiettivo di fornire uno strumento utile alle commissioni ispettive di cui all’art. 27 e agli stessi gestori, per la verifica dei rischi legati all’invecchiamento delle attrezzature e degli impianti negli stabilimenti a rischio di incidente rilevante connesso alla presenza di sostanze pericolose.

La Direttiva Seveso prevedeva già dalla sua precedente edizione, Seveso II (direttiva 96/82/CE come modificata dalla direttiva 2003/105/CE), che il SGSPIR (Sistema di Gestione della Sicurezza per la Prevenzione degli Incidenti Rilevanti) contenesse procedure per l’identificazione dei pericoli e la valutazione dei rischi di incidenti rilevanti derivanti dall’attività normale o anomala comprese, se del caso, le attività subappaltate, nonché disponesse l’adozione delle misure per la riduzione del rischio, assicurando la loro corretta applicazione e il mantenimento nel tempo della loro efficacia.
Durante il processo di revisione della direttiva Seveso-bis venne proposto l’inserimento di un punto specifico sulle azioni da implementare ai fini del controllo del rischio associato all’invecchiamento di strutture ed attrezzature (recipienti, tubazioni, contenitori, ecc.). La proposta venne accettata, considerando l’invecchiamento e lo scarso livello di rinnovo del patrimonio impiantistico europeo. Per garantire un elevato livello di sicurezza, infatti, le procedure non possono restare come all’inizio della vita dell’impianto e si è ritenuta opportuna l’introduzione di nuove procedure come parte del funzionamento quotidiano dello stabilimento (p.e. un maggior livello di monitoraggio, sostituzione delle parti usurate, ecc.).
Nella direttiva 2012/18/UE o Seveso III è stata quindi esplicitata, tra gli elementi del Sistema di Gestione della Sicurezza, all’interno del controllo operativo, la necessità di gestire il rischio associato all’invecchiamento ed alla corrosione degli impianti. Tale elemento è presente nel D.lgs. 105/2015, di recepimento della direttiva Seveso-ter.

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