Seveso III approvata dal Parlamento UE. In vigore da giugno 2015.

Il Parlamento europeo ha approvato la modifica “Seveso III” sugli impianti che contengono sostanze pericolose per la salute e sui loro piani di emergenza per le circa 10mila aziende considerate a rischio di incidenter rilevante, secondo un nuovo sistema di classificazione. Le nuove norme dovranno ricevere l’assenso formale del Consiglio Ue per entrare in vigore nel giugno 2015.

Il Parlamento europeo ha approvato la modifica “Seveso III”, sugli impianti che contengono sostanze pericolose per la salute e sui loro piani di emergenza per le circa 10mila aziende considerate a rischio di incidente rilevante, secondo un nuovo sistema di classificazione.

Pubblichiamo la nuova direttiva (vedi link)

Le nuove norme dovranno ricevere l’assenso formale del Consiglio Ue per entrare in vigore nel giugno 2015.

ANSA: “Le ‘industrie dei veleni’ ma anche quelle che producono fuochi d’artificio saranno ispezionate almeno una volta all’anno.

La plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo ha approvato praticamente all’unanimità (593 sì, 10 no, 7 astenuti) la legislazione ”Seveso III” che migliorerà l’accesso alle informazioni sugli impianti che contengono sostanze pericolose per la salute e sui loro piani di emergenza per le circa 10mila aziende considerate pericolose, secondo un nuovo sistema di classificazione basato su standard internazionali, presenti nel territorio della Ue.

Le nuove norme sono state già concordate nel negoziato con i rappresentanti dei governi e dovranno ricevere l’assenso formale del Consiglio Ue per entrare in vigore nel giugno 2015.

Il rapporto parlamentare sulla direttiva proposta dalla Commissione è stato preparato dall’ungherese Janos Ader, che recentemente ha lasciato l’Eurocamera per diventare presidente dell’Ungheria.

È previsto che gli impianti a rischio ‘limitato’ vengano comunque ispezionati almeno una volta ogni tre anni. Ma in caso di denunce, lamentele o sospette violazioni delle regole dovranno essere fatti nuovi controlli da parte delle autorità nazionali.

Inoltre, per evitare il cosiddetto “effetto domino” di incidenti chimici, gli stabilimenti vicini a quelli pericolosi, dovranno fornire informazioni specifiche sui materiali utilizzati anche se non coperti dalle norme della ‘Seveso III’”.

(Red)

Approfondimenti

Precedente

Prossimo