SICURAmente, recensione del libro “Relazioni” di Frank Kafka

Pubblichiamo la recensione di Michele Montresor, tecnico della prevenzione dell’ATS Val Padana, del libro di Frank Kafka “Relazioni”.

Relazioni
Frank Kafka

Gli scritti qui raccolti per la prima volta, nascono dai faticosi viaggi di ispezione che Kafka deve compiere nei distretti industriali Boemi al fine di stabilire il grado di pericolosità delle singole aziende. Sono pagine che non illuminano soltanto l’attività professionale dello scrittore, ma ne testimoniano la sensibilità sociale in un’epoca in cui la protezione contro gli infortuni, era agli arbori.
Kafka dimostra una aggiornata competenza tecnica, un interesse minuzioso per la macchina, sia essa una piallatrice, un’automobile da corsa o un aeroplano. Ancora più evidente la sua perizia giuridica nell’interpretazione della Legge, la cui imperscrutabile contraddittorietà fornisce materiale a un’opera poetica legata a queste relazioni tecniche da fili molteplici e sorprendenti.
L’autore per cui scrivere era “una forma di preghiera” è costretto a utilizzare un linguaggio formalizzato, burocratico e tuttavia illuminato da improvvisi scarti stilistici e osservazioni sottilmente ironiche.
L’ufficio è una istituzione “più fantastica che sciocca”, e Kafka “disperato come un topo prigioniero”, vi conduce una “terribile doppia vita dalla quale probabilmente non c’è altra via d’uscita, se non la pazzia”.
Ma l’ufficio è al tempo stesso il luogo del legame con il mondo, con la tecnologia, l’economia, le classi sociali di quell’universo amministrato di cui egli si rivela conoscitore competente.
Nella malattia, nella lontananza forzata dall’ufficio, lo scrittore riconoscerà quanto l’oscuro covo di burocrati tenesse legato alla vita colui che aveva scritto: “Io sono immerso almeno fino ai fianchi nella natura del funzionario austriaco”.
Il testo è preceduto da un saggio del germanista Michael Müller, curatore dell’edizione critica dei Diari di Kafka.

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