SNPA, presentato il rapporto “Qualità dell’aria in Italia” 2023

Il report rappresenta un momento di sintesi delle attività che il SNPA conduce con l’obiettivo di fornire elementi di approfondimento sulla valutazione e gestione della qualità dell’aria. Nel periodo 2013-2022 sono analizzati lo stato, il trend e le dinamiche dell’inquinamento atmosferico in Italia, oltre alle azioni di risanamento e le nuove conoscenze scientifiche. Approfondisce inoltre la caratterizzazione delle sorgenti, la modellistica atmosferica, il controllo/assicurazione di qualità delle misure e delle evidenze emergenti sugli impatti sulla salute.

 

Il 15 marzo 2024 è stato presentato a Torino, presso la sede di Arpa Piemonte, il rapporto “Qualità dell’aria in Italia” 2023 di SNPA, con l’analisi dell’andamento degli inquinanti atmosferici nel periodo 2013-2022 e un’informativa sintetica sulle concentrazioni riscontrate nel 2023.

Il 2023 è stato l’anno migliore da quando sono disponibili dati di PM10 e PM2,5 (metà degli anni ’90, dal 2007 con la rete completa), sia in termini di superamenti della soglia giornaliera del PM10 sia nei valori medi annuali. L’andamento dei valori del particolato è fortemente legato alle condizioni meteorologiche, che hanno influenzato in positivo i risultati del 2023, mentre la riduzione delle emissioni incide soprattutto nel medio e lungo periodo. Preoccupa l’aumento dei periodi di stagnazione atmosferica invernale (inversione termica a bassa quota, alta pressione livellata, assenza di precipitazioni, vento molto debole o assente) in alcune delle aree del paese solitamente più critiche, situazione che si è verificata con particolare rilevanza nei primi mesi del 2024. In prospettiva, i monitoraggi dovranno tener conto anche degli effetti delle estremizzazioni atmosferiche causate dal cambiamento climatico.

Osservato speciale è l’ozono, inquinante presente specialmente in estate. Nel 2023 l’obiettivo a lungo termine per la protezione della salute umana è stato rispettato solo in 49 stazioni su 344, pari al 14%. Caldo estremo e assenza di precipitazioni favoriscono i superamenti della soglia.

Il quadro sostanzialmente positivo dei dati relativi al 2023 conferma un trend in generale miglioramento che deve stimolare a proseguire nelle azioni di risanamento anche alla luce degli obiettivi a cui tendere nel lungo termine per la nuova direttiva dell’Unione Europea sulla qualità dell’aria in via di definizione. In particolare, il Sistema Nazionale di Protezione Ambientale sarà chiamato a rafforzare le proprie capacità analitiche per monitorare la composizione chimica del particolato atmosferico in quanto i recenti studi dell’OMS hanno evidenziato che gli effetti sulla salute non dipendono solo dalle concentrazioni di polveri sottili ma anche dalla loro composizione. L’OMS sostiene infatti che una migliore comprensione della tossicità delle particelle provenienti da varie fonti potrebbe facilitare politiche di abbattimento mirate e misure di controllo più efficaci per ridurre il carico di malattie dovute all’inquinamento dell’aria.

LA QUALITÀ DELL’ARIA IN ITALIA 
EDIZIONE 2023

SOMMARIO
PREMESSA
SINTESI
INTRODUZIONE
1. STATO E TREND DELLA QUALITÀ DELL’ARIA IN ITALIA
2. I RISULTATI DELLE MISURE NELLE STAZIONI SPECIALI EX D.LGS. 155/2010
3. MONITORAGGIO DI NUOVI PARAMETRI NELLA PROPOSTA DELLA FUTURA DIRETTIVA
4. SOURCE APPORTIONMENT TRAMITE MODELLI AL RECETTORE
5. LA MODELLISTICA DELLA QUALITÀ DELL’ARIA
6. LA METROLOGIA NELLA VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ DELL’ARIA
7. IMPATTO SANITARIO DELL’INQUINAMENTO ATMOSFERICO: LE EVIDENZE EMERGENTI
8. MISURE DI RISANAMENTO DELLA QUALITÀ DELL’ARIA: INTERVENTI IN CORSO A LIVELLO NAZIONALE
9. MONITORAGGIO DI INQUINANTI CON TECNICHE NON REGOLAMENTATE
10. CASI DI STUDIO

Fonte: SNPA

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