La Commissione europea invierà ora una proposta al Parlamento europeo e al Consiglio per attivare le risorse di bilancio.
Il Fondo aiuterà circa 6000 lavoratori del settore tessile a ritrovare un lavoro. Le richieste – per un totale di 35.158.075 euro riguardano i lavoratori licenziati in un gran numero di imprese, principalmente piccole, in quattro diverse regioni italiane: Sardegna, Piemonte, Lombardia e Toscana.
Secondo il Commissario europeo per loccupazione Vladimir Spidla queste richieste indicano che il Fondo favorisce lavoratori di piccole e medie imprese ma anche quelli di grandi imprese. La globalizzazione del commercio e della produzione è fonte di crescita e di occupazione per la maggior parte di noi, ma alcune persone possono anche risentirne gli effetti negativi. Questi lavoratori rientrano nella seconda categoria e sono lieto che le richieste italiane abbiano potuto essere trasmesse al Parlamento europeo.
Per essere approvate dalla Commissione, le quattro richieste italiane sono state raggruppate in quanto concernono tutte lindustria tessile. La richiesta della Sardegna riguarda 1 044 licenziamenti in cinque diverse aziende tessili; la richiesta del Piemonte ne riguarda 1 537 in 202 aziende; la richiesta per la Lombardia riguarda 1 816 licenziamenti in 190 aziende e la richiesta della Toscana ne riguarda 1 558 in 461 aziende.
I licenziamenti sono dovuti ai cambiamenti radicali nella produzione tessile mondiale. Una ristrutturazione europea su vasta scala dellindustria tessile e dellabbigliamento ha avuto inizio negli anni novanta. I licenziamenti italiani seguono la tendenza generale di trasferimento della produzione dellabbigliamento e degli accessori nellUnione europea verso paesi terzi meno costosi.
(LG-FF)