E’ salito a 10 il numero delle vittime della drammatica esplosione avvenuta a Modugno venerdì 24 luglio e dalle indagini in corso cominciano ad emergere i soliti elementi che ritroviamo ogni volta che accade una tragedia simile.
L’azienda era regolarmente autorizzata e, quindi, tutte le misure di sicurezza necessarie dovevano essere state realizzate.
Come è possibile che si sia verificata l’esplosione? L’accidentalità nel caso di lavorazioni molto pericolose non è contemplata. La valutazione dei rischi è fatta proprio per considerare tutte le possibilità e qualsiasi elemento che avrebbe potuto causare la tragedia doveva essere preventivamente valutato.
L’azienda operava effettivamente nelle condizioni previste dalle autorizzazioni? I controlli venivano regolarmente eseguiti?
Le lavorazioni venivano realizzate seguendo pedissequamente le procedure nel rispetto delle misure di sicurezza? Oppure, come spesso accade, alcuni aspetti procedurali venivano sottovalutati?
La formazione sulle procedure di sicurezza di tutti gli operatori era stata attuata oppure erano stati “somministrati” stancamente i soliti corsi avendo cura di documentare l’aspetto solo formale?
Inoltre, dai primi accertamenti risulterebbe che tre delle vittime e uno dei feriti gravi non avessero alcun rapporto di lavoro con la ditta. Naturalmente, secondo alcune testimonianze, queste persone sarebbero passate per caso in azienda per salutare un parente o per trovare un amico.
Queste grossolane giustificazioni non sono minimamente accettabili proprio per la pericolosità delle lavorazioni effettuate in quel luogo. Non è assolutamente pensabile far accedere persone non adeguatamente formate in ambienti lavorativi a rischio in quanto la formazione è una misura di prevenzione fondamentale.
Quanti controlli sulla regolarità del lavoro sono stati effettuati dagli organi di vigilanza in questo periodo che, a detta dei testimoni, è un periodo di maggior lavoro per il gran numero di feste patronali previste?
Questi quesiti necessitano di risposte che vanno ben oltre la necessità di razionalizzazione e di semplificazione. La riorganizzazione delle attività di vigilanza deve essere mirata all’aumento e al miglioramento dei controlli così come le semplificazioni normative non possono e non devono ridurre i livelli di tutela dei lavoratori.
Associazione Ambiente e Lavoro opera costantemente per dare tutti i contributi necessari affinché la sicurezza e la tutela della salute dei lavoratori non sia relegata a interesse secondario.