La ThyssenKrupp inoltre è chiamata in causa come persona giuridica nella persona del legale rappresentante dellacciaieria di Terni, Jurgen Hermann Fechter.
L indagine è durata in tutto due mesi e 19 giorni e ha portato gli inquirenti a raccogliere oltre 200mila pagine di documenti, racchiusi in 170 faldoni.
Per la prima volta a un indagato in un inchiesta in materia di infortuni sul lavoro, nel caso specifico l amministratore delegato, è stato contestato il reato di omicidio con dolo eventuale e incendio con dolo eventuale. Una contestazione mossa dagli inquirenti in relazione alla sua posizione di vertice con il massimo dei poteri decisionali di spesa in particolare relativamente a due decisioni.
Infatti, l accusa di omicidio volontario si basa su due elementi. L amministratore delegato Espenhahn ha posticipato dal 2006-2007 al 2007-2008 gli investimenti per il miglioramento dei sistemi antincendio dello stabilimento di Torino, pur sapendo che a quella data la sede sarebbe stata chiusa. Il secondo punto riguarda l adeguamento della linea 5, quella dove si verificò il disastro:anche in questo caso, nonostante le indicazioni tecniche fornite da un gruppo di studio interno all azienda e anche da una compagnia assicuratrice, è stato deciso di dotarla di impianti di rivelazione e di spegnimento all epoca successiva al trasferimento a Terni, nonostante gli impianti fossero in piena attività.
La chiave di volta individuata dagli inquirenti per contestare il dolo è un incendio avvenuto il 22 giugno 2006 in una delle sedi in Germania della multinazionale, la Thyssenkrupp Nirosta: un incendio così grave che, come si osservava in un rapporto interno, solo per miracolo non c erano stati né morti né feriti: In seguito all incidente le assicurazioni imposero una franchigia specifica di 100 milioni di euro invece dei 30 milioni di euro previsti fino a quel momento, e in diverse sedi del gruppo si resero necessari numerosi interventi di adeguamento degli standard di sicurezza. A Torino, però, secondo i magistrati, non vennero prese iniziative, in quanto già dal 2005 si era previsto di trasferire gli impianti a Terni:un trasloco che fu ritardato, fra le altre cose, anche per evitare problemi di immagine, in quanto nel 2006 il capoluogo piemontese avrebbe ospitato le Olimpiadi invernali e sarebbe stata al centro dell attenzione mondiale.
L inchiesta è stata ufficialmente chiusa sabato 23 febbraio, dopo due mesi e 19 giorni di lavoro del PM Raffaele Guariniello,Laura Longo e Francesca Traverso e dei loro collaboratori.
Abbiamo raggiunto l obiettivo che ci eravamo prefissati di chiudere entro fine mese ha sottolineato il Procuratore Guariniello dando la giusta risposta ad un istanza di giustizia che ci è stata fatta dal Paese. Guariniello, che ha osservato come questa sia la dimostrazione di come sarebbe necessaria una Procura nazionale in materia di sicurezza sul lavoro.
(LG-FF)