Il documento adottato dal Consiglio dell’ UE il 3 marzo 2002
In preparazione del vertice mondiale sull’ ambiente delle Nazioni Unite che si terrà a Johannesburg tra il 26 agosto e il 4 settembre 2002, Il Consiglio dell’ Unione europea, in occasione della seduta di Bruxelles del 3 marzo scorso, ha adottato un documento con il quale viene indicata la strategia europea sulle priorità relative allo sviluppo sostenibile e all’ ecotecnologia. Infatti, l’ Unione europea, dopo aver dato il via libera alla ratifica del Protocollo di Kyoto, intende assumere un ruolo guida fra i paesi industrializzati nella ricerca di valide soluzioni ai problemi ambientali del mondo. In quella sede, l’approccio europeo sarà sicuramente quello più avanzato soprattutto in contrapposizione all’ unilateralismo americano che fa saltare tutti i tentativi di trovare soluzioni globali ( da ultimo con la decisione di non ratificare il Protocollo di Kyoto proponendo un quadro giuridico alternativo meno severo nei confronti delle industrie statunitensi ). A dieci anni di distanza dalla Conferenza di Rio sull’ ambiente, la Conferenza mondiale sud-africana permetterà di valutare l’ effettiva realizzazione degli impegni allora assunti. Le questioni da risolvere nel “dopo Rio” sono ancora le stesse ( riduzione delle emissioni nocive, protezione della biodiversità, lotta contro la povertà) e la trasformazione in senso sostenibile dei modelli di produzione e consumo continua ad appartenere agli obiettivi da raggiungere. Nel documento, il Consiglio UE ribadisce la volontà di favorire, nell’ ambito della Conferenza, un risultato orientato all’ azione per lo sviluppo sostenibile nonché per una effettiva attuazione, sulla base dell’ Agenda 21 e dell’ Agenda di sviluppo di Doha, della Conferenza sul finanziamento per lo sviluppo di Monterrey, nonché degli obiettivi di sviluppo e delle finalità convenuti sul piano internazionale, in particolare quelli contenuti nella Dichiarazione del Millennio. Tra i punti strategici dell’ Unione europea viene inoltre ribadito l’ impegno espresso a Goteborg di raggiungere al più presto l’obiettivo dello 0,7% del PIL come stabilito dalle Nazioni Unite in materia di assistenza ufficiale allo sviluppo e l’impegno di continuare ad adoperarsi per migliorare gli strumenti della cooperazione allo sviluppo, ” segnatamente nei paesi colpiti da crisi o conflitti “. Fra le strategie primarie, vi è poi la promozione dell’ eco-tecnologia, cioè la ricerca di soluzioni da cui tutti possano trarre vantaggio: l’ industria, la ricerca, l’ambiente. L’ eco-industria dovrà divenire uno dei settori strategici dell’ industria comunitaria attraverso la promozione di tecnologie già disponibili ma non ancora diffuse ( automobili all’ idrogeno, alcune applicazioni della biotecnologia, energia alternativa). Ma per l’ Unione europea – si legge nel documento del Consiglio – le principali sfide in relazione alle dimensioni dello sviluppo sostenibile sono: l’ eradicazione della povertà e promozione dello sviluppo sociale nonché della salute; farsì che la globalizzazione serva allo sviluppo sostenibile; modelli sostenibili di produzione e consumo; conservazione e gestione sostenibile delle risorse naturali e ambientali; rafforzamento della governanza per lo sviluppo sostenibile a tutti i livelli, in particolare la governanza ambientale internazionale, compresa la partecipazione pubblica; mezzi di attuazione, compreso lo sviluppo di capacità e la cooperazione tecnologica.
Fonte: Eur-Lex
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