Supporto psicologico durante la pandemia, i dati di un anno di lavoro della fondazione Soleterre

Fondazione Soleterre ONLUS presenta i dati di un anno di supporto psicologico erogato durante la pandemia a 2.506 persone, di cui il 57% minori di 18 anni. Il 33% dei pazienti sono stati curati per depressione grave. Al via anche una nuova ricerca per indagare sulla propensione della popolazione italiana a chiedere aiuto ad uno psicologo.

In occasione della Giornata mondiale della salute mentale, promossa dall’OMS il 10 ottobre 2021, Fondazione Soleterre ha presentato i dati di un anno di lavoro della propria Rete Nazionale di Supporto Psicologico Covid-19 composta da 87 psicologi e psicoterapeuti presenti in 15 regioni italiane e tuttora in espansione.

Ad oggi hanno usufruito del servizio della Rete Nazionale di Supporto Psicologico Covid-19 2.506 persone – di cui 1.451 minori nelle scuole, 168 genitori, 288 insegnanti, 32 membri del personale sanitario, 93 pazienti Covid-19, 83 loro familiari e 391 persone che non hanno contratto il virus ma hanno lavorato in reparti Covid-19 o comunque subito le conseguenze psicologiche della pandemia – per un totale di 4.399 colloqui effettuati in 12 mesi da giugno 2020 a giugno 2021. Di questi colloqui 2.278 si sono svolti da remoto, 1.800 in presenza su tutto il territorio nazionale e 321 sono stati interventi nelle scuole. Sono state 296 le richieste di aiuto urgente arrivate al centralino, con un picco di 53 chiamate nel mese di novembre 2020 e 46 nel mese di marzo 2021. Tra le province con il maggior numero di beneficiari presi in carico ci sono: Pavia (118), Bergamo (78), Firenze (78) e Milano (69).

In fase di triage a un campione opportunistico di 433 pazienti è stato sottoposto un test per rilevare la presenza di sintomi da stress post-traumatico e sintomi trasversali (depressione, rabbia, mania, ansia, sintomi somatici, ideazione suicidaria, psicosi, alterazioni del sonno, memoria, pensieri e comportamenti ripetitivi, dissociazione, funzionamento della personalità e uso di sostanze) a partire dall’evento stressante della pandemia da Covid-19 e poter così delineare la tipologia di percorso terapeutico più adatta. Dei 433 test eseguiti a oggi emerge che il 33,26% ha sviluppato depressione in forma grave, il 21,71% ha sviluppato rabbia in forma grave, il 43,42% ha sviluppato ansia in forma grave, il 24,02% ha riscontrato alterazioni del sonno in forma grave e il 15,01% ha fatto uso di sostanze in forma grave.

Il servizio è stato erogato in forma totalmente gratuita per tutto il periodo acuto dell’emergenza Covid-19 (da marzo 2020 a maggio 2021), e oggi si prepara a divenire realmente accessibile a tutta la popolazione con una donazione minima a incontro, pur rimanendo gratuito per le categorie più fragili (pazienti Covid-19 ospedalizzati, familiari di primo grado di vittime Covid-19, minorenni con patologie, operatori sanitari coinvolti nella gestione dell’emergenza, persone che hanno perso il lavoro a causa della pandemia).

Dichiara Damiano Rizzi, Presidente di Fondazione Soleterre e Psicologo Clinico presso Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia: “Siamo molto preoccupati perché a causa della pandemia si è verificato un aumento dei livelli di depressione e ansia e in Italia non esiste, sostanzialmente, una rete pubblica di prevenzione e aiuto psicologico. La quasi totalità dei cittadini e l’80% dei bambini e degli adolescenti che hanno bisogno di aiuto psicologico lo possono ottenere solo privatamente e se hanno i mezzi economici. Oggi i problemi maggiori sono legati alla ‘perdita del ruolo’ che si aveva prima della pandemia con la conseguente rottura o seria compromissione delle relazioni significative legate alla ‘precedente vita’. Il dolore psichico legato alla difficoltà di creare un nuovo progetto di vita si manifesta con sintomi quali la depressione che, da uno studio da noi condotto su un campione non opportunistico di 433 individui risulta essere del 33% presente in forma grave. Occorre lavorare molto per rendere accessibile il supporto psicologico a uomini, donne e bambini”.

Da queste premesse prende il via una nuova indagine sul benessere psicologico che nasce dall’interesse di Soleterre di indagare sull’attenzione della popolazione al benessere psicologico e alla propensione a chiedere aiuto a uno psicologo. Il test di valutazione del benessere psicologico completamente anonimo è composto da 18 domande, non possiede alcuna funzione diagnostica e il suo risultato è puramente indicativo in quanto permette solo di avere un’indicazione generale riguardo ai livelli di crescita personale, accettazione di sè e relazioni positive con gli altri. La compilazione del questionario richiede circa 15 minuti.

Fonte: Soleterre ONLUS

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