SUVA, consigli per chi lavora all’aperto nella stagione fredda

Freddo, gelo, neve e giornate corte possono essere una minaccia per chi lavora all’aperto. Adrian Bloch, Capodivisione sicurezza-salute sul lavoro alla Suva, spiega in un’intervista come affrontare al meglio le insidie dell’inverno.

 

Vento e l’umidità nella stagione fredda possono ridurre ulteriormente la temperatura cutanea ma già in caso di basse temperature al di sopra dello zero è possibile subire danni alla salute. Guance, naso, padiglioni auricolari, dita, mani e piedi sono particolarmente soggetti ai danni da freddo. Se in questi punti la temperatura della pelle scende al di sotto dei 25 °C, il metabolismo locale rallenta, mentre il corpo necessita di una maggiore quantità di ossigeno per svolgere il lavoro. A partire da −3° C si può verificare un congelamento locale dei tessuti. Un altro danno da freddo a livello locale sono i geloni, ovvero lesioni cutanee dolorose, arrossate e pruriginose prodotte dall’infiammazione dei tessuti.

I principali consigli per prevenire congelamento e geloni sono:
– mantenere la pelle asciutta;
– avere a disposizione un riparo dove riscaldarsi (ad esempio baracche o container);
– indossare abiti, cappelli, scaldaorecchie, guanti, calze, sciarpe e calzature invernali in materiale traspirante;
– cambiare il più in fretta possibile abiti e biancheria bagnati e aderenti al corpo;
– portare sempre con sé degli scaldamani.

Adrian Bloch, Capodivisione sicurezza-salute sul lavoro alla Suva, in un’intervista risponde ad alcuni quesiti sul lavoro all’aperto nei mesi invernali.
Le domande:
Quali sono le insidie per chi lavora all’aperto nei mesi invernali?
Anche il freddo è un fattore di rischio per gli infortuni?
Quale consiglio dà ai superiori?
Quali sono le categorie di lavoratori più esposte ai pericoli dell’inverno?

Vai alla notizia completa per leggere le risposte ai quesiti.

Fonte: SUVA

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