SUVA: opuscolo relativo ai dispositivi di ancoraggio sui tetti

L’opuscolo si rivolge in primo luogo ai committenti e ai progettisti e descrive i vari aspetti che devono essere considerati in fase di progettazione dei dispositivi di ancoraggio.

Chi lavora sui tetti va incontro a numerosi pericoli: cadute dal bordo tetto, cadute per sfondamento e cadute attraverso aperture o scivolamenti sul tetto, anche sulle coperture con una pendenza esigua. Questi pericoli devono essere considerati già in sede di progettazione dell’edificio.

Sui tetti, i sistemi di protezione collettiva (ad es. i ponteggi) sono prioritari rispetto ai dispositivi di protezione individuale (DPI anticaduta). Se tuttavia sul piano costruttivo la situazione non offre alcuna protezione contro le cadute dall’alto, bisogna prevedere
sistematicamente dei dispositivi di ancoraggio. Questi servono al fissaggio dei dispositivi di protezione individuale anticaduta.

L’allestimento dei dispositivi di ancoraggio sui tetti spetta a un progettista specializzato. Durante la progettazione bisogna infatti considerare diversi parametri, come la geometria del tetto, l’estensione dell’area da mettere in sicurezza e le esigenze dei futuri utenti.

Questo opuscolo è inteso solo come ausilio destinato in primo luogo ai committenti e ai progettisti. Non sostituisce la progettazione dei dispositivi di sicurezza che gli specialisti devono eseguire per ogni singolo tetto. I contenuti sono stati elaborati in collaborazione con alcune organizzazioni di esperti provenienti da Germania, Austria, Svizzera e Alto Adige (gruppo di lavoro D-A-CH-S1).

Fonte: SUVA

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