Terremoto, 20 indagati per i 4 lavoratori morti

La Procura di Ferrara ha iscritto nel registro degli indagati 20 persone per la morte di quattro operai (che operavano) nei turni notturni, morti schiacciati sotto gli stabilimenti crollati a causa del terremoto. Sono Costruttori, Progettisti, Direttori dei lavori, Collaudatori.

La Procura di Ferrara ha iscritto nel registro degli indagati 20 persone per la morte di quattro operai (che operavano) nei turni notturni, morti schiacciati sotto gli stabilimenti crollati a causa del terremoto.

Sono Costruttori, Progettisti, Direttori dei lavori, Collaudatori.

Fonte: Repubblica.it

Legali rappresentanti delle tre fabbriche crollate come se fossero castelli di carte, la Ceramica Sant´Agostino nell´omonimo paese, la Ursa di Bondeno e la Tecopress di Dosso. Costruttori. Progettisti. Direttori dei lavori. Collaudatori. Responsabili della sicurezza. Per la morte di quattro operai dei turni notturni, schiacciati sotto le macerie degli stabilimenti venuti giù con le prime scosse, la procura di Ferrara ha fino ad ora iscritto una ventina di persone nel registro degli indagati. Altre potrebbero aggiungersi dopo l´esame completo delle carte sequestrate.

L´ipotesi di accusa è omicidio colposo, due i filoni investigativi. Quello “strutturale”, relativo alle modalità di costruzione degli stabilimenti. E quello “infortunistico”, che riguarda il rispetto delle normative sulla sicurezza e la tutela nei luoghi di lavoro. All´attenzione del procuratore reggente di Ferrara Nicola Proto e del pm Ciro Alberto Savino, costretti a operare in una sede con un´ala inagibile, c´è anche la tragedia della pensionata che ha perso la vita nel suo casolare di campagna, decesso che potrebbe portare ad altre iscrizioni ancora.

«Il fatto che ci siano indagati – commenta Susanna Camusso, segretaria generale della Cgil – non è mai una buona notizia, ma l´idea che si cerchi di capire perché queste aziende sono crollate è un elemento di giustizia». Secondo Agostino Marioni, presidente dell´associazione Ingegneria sismica
italiana, «qualcuno ha operato con leggerezza, con una esasperata tendenza al risparmio. E si è progettato non in modo intelligente. I prefabbricatori fanno a gara a chi appoggia le travi per due centimetri senza sostegno». Gian Michele Calvi, coinvolto nel processo sulla commissione Grandi rischi, indagato a L´Aquila nell´inchiesta che coinvolge anche Marioni, aggiunge: le aree colpite «sono storicamente non classificate sismiche, quindi tutto ciò che è stato costruito nei decenni precedenti non ha tenuto in alcun conto la possibilità di scosse, neanche modeste. Però è noto che nel 1570 ci fu un terremoto molto famoso a Ferrara, in seguito al quale uno studioso napoletano fece il primo disegno di una casa antisismica».

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