“I dati che presentiamo oggi ci consegnano una fotografia del Paese nel quale il fenomeno del caporalato e dello sfruttamento lavorativo in agricoltura sono elementi che si presentano in forma virulenta, aggressiva ed organizzata”. Lo ha dichiarato Ivana Galli, Segretaria Generale Flai Cgil nazionale nel corso della presentazione del Terzo Rapporto agromafie e caporalato.
“Oltre 400.000 mila lavoratori sfruttati, sottopagati, agli ordini dei caporali e delle aziende che a loro si rivolgono, sono un dato non degno di un paese civile e moderno. Per quei Lavoratori che vedono calpestati diritti e dignità in nome del maggior profitto chiediamo giusti salari e provvedimenti che rendano possibile l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro senza passare nel furgone dei caporali, senza dover essere costretti ad accettare 3 euro l’ora per un lavoro duro e faticoso in violazione di ogni contratto esistente. Dalle colline del Chianti alle campagne di Ragusa il caporalato segue le stesse regole ed il circuito dell’illegalità alimenta tutta un’economia illegale che parte proprio dai campi e segue la filiera dell’agroalimentare. Oggi nel presentare questi dati chiediamo al ministro, alla politica, alle istituzioni tutte di fare presto. Bene i controlli, bene la Rete del lavoro agricolo di qualità, bene la task force annunciata dal Ministro Martina. Ora è necessario avere in tempi brevi il Ddl 2217 contro il caporalato per affrontare in modo diverso le stagioni di raccolta alle porte”.