TOFANI, subappalto è cancro. A Capua: superficialità inammissibili

Oreste Tofani, Presidente della Commissione di indagine del Senato sugli infortuni sul lavoro, al termine di una serie di audizioni a Capua ha dichiarato: “A Capua: superficialità inammissibili”…. “il massimo ribasso va decisamente contrastato… anche nel privato … perché le persone che lavorano devono farlo con remunerazioni adeguate; … chi lavora al limite, spesso dà meno importanza a quelle che sono le garanzie sulla sicurezza”.

Oreste Tofani, Presidente della Commissione di indagine del Senato sugli infortuni sul lavoro, al termine di una serie di audizioni a Capua, a conclusione delle audizioni di rappresentanti della magistratura, delle Forze dell’ordine, dei sindacati, delle autorità sanitarie e dei dirigenti delle cinque società coinvolte nell’indagine sulla morte tre operai avvenuta l’11 settembre scorso nello stabilimento DSM ha dichiarato:
“Di fronte a fatti di questo tipo, in presenza di norme specifiche che regolamentano le procedure in questa fattispecie, mi auguro che ci siano sentenze esemplari da parte della magistratura”.

“Presiedo da cinque anni questa Commissione e ho avuto modo di rendermi conto che molto spesso ci troviamo di fronte a più soggetti che operano … si tratta di autentiche filiere di subappalto, perché le filiere non sono solo verticali ma anche orizzontali, come quella dello stabilimento di Capua, dove l’11 settembre scorso sono morti, asfissiati da una miscela di azoto ed elio, 3 operai e dove hanno operato più soggetti, coinvolti nell’inchiesta della procura della repubblica di S.Maria Capua Vetere”.

Per il presidente Tofani: “è necessario “discutere con l’Unione Europea, perché ne siamo condizionati, dell’appalto libero: cioé il massimo ribasso va decisamente contrastato”.

E dobbiamo fare in modo che anche nel privato di vigano regole adeguate, perché le persone che lavorano devono farlo con remunerazioni adeguate; non devono operare al limite perché – ha aggiunto – chi lavora al limite, spesso dà meno importanza a quelle che sono le garanzie sulla sicurezza”.

“Anche se la legge – ha concluso Tofani – prevede in modo chiaro che in caso di ribasso non si possono toccare le poste che riguardano la sicurezza, nei fatti non vengano sempre rispettate le cose che impongono le norme”.

“A Capua – ha aggiunto Tofani, riassumendo ai giornalisti al termine dell’audizione una delle ipotesi sulla dinamica del mortale infortunio emersa dalle indagini – è accaduto che un muratore entra dentro un silos e muore insieme con altri due compagni di lavoro , perché nessuno dei tre, che avrebbero dovuto rimuovere una impalcatura, sa che in quel silos è stato immesso un gas o più gas e che se non si procede alla bonifica si muore per asfissia.

Chi è responsabile di questo ne deve rispondere.

Siamo in una società civile, una società di diritto dove garantismo significa la certezza che ci sia un iter trasparente di fronte alla situazione processuale.

Ma trasparente non significa indulgente, signfiica che bisogna dare una risposta, anche sotto forma di sentenza esemplare.

“Non auspico un provvedimento draconiano perché sono per natura un garantista, ma dagli elementi raccolti oggi da tutti i soggetti che hanno partecipato all’audizione abbiamo rilevato che l’incidente nello stabilimento chimico-farmaceutico DSM di Capua, nel quale sono morti tre operai, è stato causato da superficilità inammissibili”.

“Di fronte a fatti di questo tipo, in presenza di norme specifiche che regolamentano le procedure in questa fattispecie, mi auguro che ci siano sentenze esemplari da parte della magistratura”, ha detto Tofani.

(fonte ANSA 22 settembre 2010)

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