UE in allarme occupazione : già persi 130 mila posti nell’industria.

Come rivelano alcune agenzie di stampa, secondo un gruppo di esperti della Commissione europea, negli ultimi quattro mesi sono stati persi 130mila posti di lavoro in tutta Europa nel settore industriale. I comparti più colpiti dalla recessione sono quelli dell’auto e del suo indotto, e il settore delle costruzioni. Nel corso dell’ultimo anno, auto e costruzioni hanno fatto registrare un crollo della produzione pari a circa a 150 miliardi di euro. Ma la crisi riguarda tutti i settori.

Sono le cifre contenute in un documento riservato della Commissione europea, anticipato da alcune agenzie di stampa, e che in questi giorni il documento stesso sarà sottoposto all’attenzione dei ministri delle finanze dei 27 Paesi dell’Unione europea, che si ritroveranno a Bruxelles per partecipare alle riunioni dell’Eurogruppo e dell’Ecofin.

Anche sulla base dei dati sul calo di occupazione nel comparto industriale, i ministri europei saranno chiamati a valutare quanto già fatto per contrastare la crisi economica internazionale, e quali strategie dovranno essere adottate in futuro.

“La produzione in molti settori industriali e in quello dell’edilizia è stata particolarmente colpita dalla crisi finanziaria e fa registrare il declino più forte delle ultime decadi”, si legge nella nota informativa della Commissione europea, nel quale si sottolinea anche come la fiducia nelle imprese sia “crollata ai livelli più bassi dal 1985”.
Sul fronte dell’occupazione si evidenzia come dall’inizio dell’ottobre 2008 alla fine di gennaio 2009 “le riduzioni di posti di lavoro pianificate sono aumentate significativamente a 15i8mila unità, mentre la creazione di nuovi posti di lavoro è caduta a 25mila unità. Da ciò – si spiega – deriva l’aspettativa di una perdita netta di 130mila posti di lavoro”.

Un dato preoccupante, visto che ancora nel terzo trimestre 2008 il saldo tra occupazione persa e occupazione creata era leggermente positivo e visto che la crisi economica è attesa peggiorare nei prossimi mesi, almeno fino alla metà del 2009. Inoltre, spiegano gli esperti della Commissione, in questo momento “le aziende sono propense a favorire soprattutto i contratti a breve termine o la chiusura temporanea delle fabbriche, per tentare di trattenere gli operai più specializzati”.

(LG-FF)

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