La Commissione europea ha deciso, il 7 luglio scorso, di procedere nei confronti degli Stati membri che non adottano le misure preparatorie con la necessaria sollecitudine.
Per garantire il successo del regime di scambio di emissioni nella UE, il cui inizio è previsto per il gennaio prossimo, la Commissione europea, il 7 luglio scorso, ha deciso di procedere nei confronti degli Stati membri che non adottano le misure preparatorie con la necessaria sollecitudine. Il regime UE per lo scambio di quote di emissioni garantirà una riduzione delle emissioni a effetto serra nel settore industriale e in quello dell’ energia elettrica con costi minimi per l’ economia e aiuterà l’ UE e i suoi membri a rispettare i limiti di emissione fissati nel 1997 dal protocollo di Kyoto. Si tratta del regime più rilevante mai messo in atto nel settore. Come riferisce Rapid, il servizio stampa e comunicazione europeo di cui riportiamo una nota nel link, la Commissione europea invierà una lettera di costituzione in mora a due Stati membri -Grecia e Italia – che non hanno ancora presentato i rispettivi piani di assegnazione delle quote. I piani devono indicare il numero di quote di emissioni che gli Stati membri intendono assegnare alle loro industrie. Inoltre la Commissione intende avviare pareri motivati a tutti gli Stati membri della UE-15, fatta eccezione per Austria, Germania, Francia e Svezia, per non aver pienamente recepito nel diritto nazionale entro il 31 dicembre 2003, come era previsto, la direttiva sullo scambio di quote di emissioni. Margot Wallstrom, il commissario responsabile per l’ Ambiente, ha dichiarato, come riferisce Rapid: ” L’ anno scorso gli Stati membri hanno deciso all’ unanimità di assegnare un ruolo centrale allo scambio di emissioni e di farne lo strumento principale della UE per centrare gli obiettivi fissati dal protocollo di Kyoto. Tale scelta era dovuta al fatto che lo scambio di quote di emissioni è lo strumento con il migliore rapporto costi-efficacia per rispettare gli obiettivi di Kyoto. Se da un lato mi felicito che la Commissione abbia potuto approvare in data odierno ( 7 luglio 2004 ndr) una prima serie di otto piani nazionali di assegnazione delle quote, dall’ altro sono delusa che alcuni Stati membri non abbiano adottato con la dovuta sollecitudine le misure necessarie per fare sì che l’ anno prossimo gli scambi di quote possano avere inizio senza intoppi. Se l’ UE vuole mantenere il proprio ruolo guida nella lotta contro il cambio climatico, il regime di scambio delle quote di emissione costituisce lo strumento più efficace per dimostrare la sua determinazione e tutti gli Stati membri devono fare la loro parte “.
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