Un rapporto dell’Agenzia europea per l’ambiente sugli impatti ambientali del trasporto aereo e marittimo in Europa

Il report evidenzia le opportunità a disposizione dei due settori per ridurre il loro impatto ambientale. Un notevole cambiamento nell’innovazione, nelle scelte dei consumatori e nell’adozione di tecnologie verdi più ambiziose per l’alimentazione di velivoli e navi da carico saranno fondamentali per ridurre gli impatti nel lungo periodo.

I trasporti aerei e marittimi, nazionali ed internazionali, sono componenti chiave del sistema europeo di mobilità. Sono entrambi settori che portano direttamente molti benefici sociali ed economici, come la fornitura di un’ampia gamma di beni e servizi e di posti di lavoro. Tuttavia, dal punto di vista ambientale, entrambi rappresentano una sfida, perché l’aumento della domanda all’interno di ciascuno dei settori sta esercitando crescenti pressioni sull’ambiente e sul clima.

Il rapporto dell’Agenzia europea per l’ambiente “Aviation and shipping. Impacts on Europe’s environment – Transport and Environment Reporting Mechanism (TERM) 2017” afferma che alcune misure adottate in questi due settori, come il miglioramento dell’efficienza dei consumi, non basteranno a soddisfare le emissioni di gas serra e gli obiettivi di sostenibilità europei.

I due settori hanno visto un’enorme crescita negli anni passati, a fronte di un aumento della crescita economica che ha stimolato il commercio ed i viaggi internazionali. Tuttavia, i settori sono stati sottoposti ad un controllo più attento sull’aumento delle loro emissioni e sulle possibilità di raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione dell’Unione europea.

Entro il 2050, si prevede che l’aviazione e il trasporto marittimo insieme contribuiranno quasi al 40% delle emissioni globali di anidride carbonica, a meno che non vengano intraprese ulteriori azioni di mitigazione. Inoltre, il trasporto, compreso il trasporto aereo e marittimo, continua ad essere in Europa una fonte significativa di inquinamento atmosferico, nonché acustico, oltre a contribuire ad una serie di pressioni ambientali sugli ecosistemi.

Il rapporto rileva inoltre che sotto diversi punti di vista i due settori sono frenati nel cambiamento da modalità operative ormai consolidate: i precedenti investimenti in infrastrutture aeroportuali e marittime convenzionali, per esempio, possono ritardare l’adozione di tecnologie e opportunità più sostenibili ed incoraggiare così modalità alternative più pulite di trasporto come la ferrovia per i tragitti più brevi. Allo stesso modo, la lunga durata di vita degli aeroplani e delle imbarcazioni può ostacolare un passaggio più rapido verso tecnologie più pulite. Tra gli altri ostacoli da superare figurano la mancanza di ricerche sui carburanti più puliti sia per gli aerei che per le navi, nonché i costi legati alla loro produzione.

I settori internazionali dell’aviazione e del trasporto marittimo beneficiano inoltre di significative esenzioni fiscali sui combustibili fossili, che possono costituire un’ulteriore barriera ai cambiamenti.

Il report evidenzia le opportunità a disposizione dei due settori per ridurre il loro impatto ambientale, sottolineando come i governi abbiano un ruolo chiave da svolgere sostenendo gli investimenti nella ricerca, gli standard dei prodotti, i finanziamenti per le nuove tecnologie e per stimolare la condivisione di dati ed informazioni sulla redditività delle nuove tecnologie.

Per ridurre le emissioni di carbonio e gli altri impatti associati al trasporto aereo e marittimo, possono anche contribuire – a lungo termine – gli sforzi fatti per promuovere il dibattito sui viaggi sostenibili e sul comportamento dei consumatori e le modifiche agli stili di vita e alle abitudini di trasporto.

Fonte: ARPAT

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