Una proposta per la valorizzazione dei territori montani

Presentano al Consiglio dei Ministri del 13 febbraio 2004 uno schema di disegno di legge in materia.

Nella riunione del Consiglio dei Ministri che ha avuto luogo il 13 febbraio 2004 è stato presentato e approvato uno schema di disegno di legge recante ” Disposizioni per la valorizzazione e la tutela dei territori montani”. Lo schema del DDL, che prima di andatre all’ esame del Parlamento, dovrà ricevere il parere della Conferenza Stato-Regioni, si propone di promuovere lo sviluppo delle zone montane coordinando gli interventi a seguito del mutato quadro costituzionale e del riparto di competenze fra Stato e Regioni. Poiché, secondo il testo del DDL, la valorizzazione dei territori montani costituiscono obiettivi prioritari della politica nazionale, con questa proposta di legge si intende, in attuazione dell’ art. 44 della Costituzione, sostenere la vita delle famiglie residenti nei territori montani allo scopo di evitarne lo spopolamento e contenere la tendenza all’ invecchiamento, di promuovere e valorizzare le tradizioni economiche e culturali locali, di rimuovere gli squilibri economici e sociali esistenti rispetto ai territori non montani, di garantire l’ effettivo esercizio dei diritti e l’ agevole accesso ai servizi pubblici essenziali di coloro che risiedono in montagna, nel rispetto dei principi di tutela ambientale e di difesa del suolo. Queste le finalità della proposta di legge, con la quale viene riaffermato il valore della montagna, anche nel contesto europeo, dettando disposizioni riferibili alla competenza esclusiva statale, fatte salve le competenze legislative regionali. Si introduce, inoltre, la nuova categoria dei comuni ” ad alta specificità montana”, ovvero quei comuni che per particolari situazioni oggettive di svantaggio e per le rilevanti potenzialità di sviluppo è individuato e riconosciuto tenendo conto della dimensione territoriale, della dimensione demografica, dell’ indice di spopolamento, della pendenza dei terreni, della distanza dal capoluogo di provincia, delle presenze turistiche, dell’ oggettivo svantaggio di entità amministrative poste in aree di confine o in contiguità con il territorio di regioni o province autonome, delle attività extra-agricole, dell’ altitudine del capoluogo del comune. Viene previsto un nuovo strumento di programmazione, ai fini della canalizzazione delle risorse, che si chiamerà ” Piano Nazionale delle Aree”, da approvare con valenza triennale dal CIPE e avrà il compito di assicurare omogeneità e coordinamento dei vari interventi da attivare in favore delle diverse zone montane e ci sarà la possibilità di approvare singoli progetti in favore della montagna, di valenza interregionale. Infine, viene potenziato il ruolo e le funzioni dell’ Osservatorio nazionale della montagna, già esistente in base alla legge 97/1994.

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