UNI: Nuove norme per bibliotecari e archivisti

Pubblicate due norme UNI riferite ad attività professionali non regolamentate: la UNI 11535 sulla figura professionale del bibliotecario e la UNI 11536 sulla figura professionale dell’archivista.

L’UNI, Ente nazionale di unificazione, continua nella sua attività di predisposizione e pubblicazione di norme in materia di figure professionali non organizzate, così come previsto dalla L. 4/2013 “Disposizioni in materia di professioni non organizzate”. Le ultime norme pubblicate sono quelle relative alle figure professionali del bibliotecario (UNI 11535) e dell’archivista (UNI 11536). Il Gruppo di lavoro “Qualificazione delle professioni per il trattamento di dati e documenti”, istituito sin dal 2012 nell’ambito della Commissione UNI “Documentazione e Informazione” – e in cui il Cnr è rappresentato tramite la Biblioteca Centrale – ha portato alla fine del 2013 in inchiesta pubblica i due progetti di norma, che sono divenuti norme definitive il 3 luglio scorso.

Entrambi i testi vanno a coprire un vuoto normativo comune a molte altre professioni di natura prevalentemente intellettuale, le quali – non essendo sinora mai state organizzate o certificate tramite ordini o collegi o albi professionali riconosciuti – non hanno potuto godere di un idonea “identificazione” nell’ambito del mercato del lavoro. La mancanza di un riconoscimento ufficiale che fosse adeguato alla specifica fisionomia culturale e tecnica delle due figure non consentiva infatti ai professionisti un’agevole spendibilità delle proprie competenze specialistiche.

Le norme ora pubblicate definiscono i requisiti di conoscenza, abilità e competenza sia per il bibliotecario che per l’archivista, adottando lo schema concettuale prestabilito dal quadro di riferimento europeo EQF, European qualification framework, 2008; individuano, quindi, con un’articolata struttura tabellare attività e compiti di dettaglio tipici delle due figure professionali. Il quadro normativo prescinde esplicitamente da eventuali titoli di studio o professionali per l’accesso alle qualifiche, ma prevede la possibilità di verifiche e certificazioni da demandarsi ad organismi professionali specializzati (p.e.: associazioni di categoria) e ad organismi di certificazione terzi e indipendenti.

Fonte: CNR

Approfondimenti

Precedente

Prossimo