Il rapporto “Progress on Children’s Well-Being: Centring child rights in the 2030 Agenda” mostra che solo per il 6% dei bambini sono stati raggiunti il 50% degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile per l’infanzia. L’UNICEF chiede ai Paesi di mettere i diritti dei bambini al centro delle loro agende e di compiere passi storici per accelerare i progressi.
Secondo un nuovo rapporto dell’UNICEF per due terzi degli indicatori degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) 2030 relativi ai bambini i traguardi prefissati sono ancora lontani dal raggiungimento.
Il rapporto “Progress on Children’s Well-Being: Centring child rights in the 2030 Agenda” evidenzia che ad oggi appena il 6% della popolazione infantile – ovvero 150 milioni di bambini – e che vive in soli 11 Paesi, ha beneficiato del raggiungimento del 50% degli obiettivi relativi all’infanzia – il livello più alto raggiunto a livello globale.
Se i progressi previsti continueranno, entro il 2030 solo 60 Paesi – che ospitano appena il 25% della popolazione di bambini – avranno raggiunto i loro obiettivi, lasciando indietro circa 1,9 miliardi di bambini in 140 Paesi.
Il rapporto fornisce un’istantanea dei progressi compiuti fino ad oggi sugli indicatori specifici per i bambini degli SDGs, adottati dagli Stati membri delle Nazioni Unite nel 2015 con l’obiettivo di porre fine alla povertà, ridurre le disuguaglianze e costruire società più pacifiche e prospere entro il 2030.
L’analisi mette insieme oltre 20 anni di dati relativi a più di 190 Paesi, confrontando la situazione attuale dei Paesi con quella che intendono raggiungere nei prossimi sette anni e identificando le sfide e le opportunità per un’azione accelerata. I risultati mostrano un quadro misto di progressi e arretramenti rispetto agli obiettivi globali.
Secondo il rapporto, l’accelerazione dello sviluppo è possibile con un forte impegno nazionale, politiche efficaci e finanziamenti adeguati, con alcuni Paesi a basso e medio reddito che registrano i progressi più rapidi. Ad esempio, sulla base dei dati disponibili al 2021, la Cambogia, l’India, il Marocco, il Ruanda e l’Uganda, tra gli altri, hanno ottenuto risultati consistenti in diversi SDG legati ai bambini, soprattutto quando gli sforzi sono stati indirizzati verso aree che hanno prodotto risultati in diversi indicatori. Tuttavia, anche questi Paesi hanno ancora molta strada da fare per raggiungere gli obiettivi e devono mantenere il loro ritmo o accelerare ulteriormente.
Il mondo è ancora alle prese con gli effetti di molteplici crisi – COVID-19, cambiamenti climatici, conflitti e crisi economiche – che hanno fermato o invertito anni di progressi. In particolare, negli ultimi anni la pandemia ha contribuito direttamente a un crollo storico dei servizi di vaccinazione e la povertà di apprendimento è aumentata di un terzo nei Paesi a basso e medio reddito. Gli obiettivi relativi alla protezione dai pericoli, all’apprendimento e a una vita senza povertà sono i più lontani dai loro traguardi.
Per raggiungere gli obiettivi del 2030, i Paesi che attualmente non sono al passo dovranno accelerare i progressi fino a raggiungere livelli storicamente senza precedenti. I dati dimostrano che investire nei diritti dei bambini genera e mantiene risultati per tutte le società, le persone e il pianeta, poiché gli interventi nei primi anni di vita dei bambini sono i più efficaci per eliminare la fame, la povertà, la cattiva salute e le disuguaglianze.
Mentre i leader mondiali si preparano a riunirsi questa settimana per discutere il traguardo di metà percorso degli SDGs, l’UNICEF chiede ai Paesi di mettere i diritti dei bambini al centro delle loro agende e di compiere passi storici per accelerare i progressi.
Fonte: UNICEF
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