Veicoli a motore fuori uso: riutilizzabilità, riciclabilità e ricuperabilità

Sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE L 310/10 del 25 novembre 2005 è pubblicata la Direttiva 2005/64/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 26 ottobre 2005 sull’omologazione dei veicoli a motore per quanto riguarda la loro riutilizzabilità, riciclabilità e ricuperabilità e che modifica la direttiva 70/156/CEE.

Premettendo che la riutilizzabilità , la riciclabilità e la ricuperabilità dei materiali dei veicoli a motore fuori uso rappresentano una parte sostanziale della strategia comunitaria per la gestione dei rifiuti, i costruttori di autoveicoli e i loro fornitori dovrebbero essere tenuti ad integrare tali aspetti già nelle primissime fasi dello sviluppo di nuovi veicoli allo scopo di agevolarne il trattamento allorché vanno fuori uso, la Direttiva 2005/64/CE del 26 ottobre 2005 costituisce una direttiva particolare nel quadro del sistema di omologazione comunitaria per veicoli completi stabilito dalla direttiva 70/156/CEE del Consiglio, del 6 febbraio 1970, concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative all’omologazione dei veicoli a motore e dei loro rimorchi.
La direttiva 2005/64/CE, inoltre, fissa norme adeguate, ai sensi della direttiva 2000/53/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 settembre 2000 relativa ai veicoli fuori uso, che permettano la commercializzazione dei veicoli omologati delle categorie M, eN1 nel caso in cui sia riutilizzabile a/o riciclabile almeno l’85% della loro massa e se sia riutilizzabile e/o recuperabile
almeno il 90% della loro massa. Inoltre, la nuova direttiva tenendo presente che il sistema di omologazione per veicoli completi è attualmente obbligatorio alla categoria M1 e sarà prossimamente esteso ai veicoli di tutte le categorie, modifica conseguentemente la citata direttiva 70/156/CEE del Consiglio del 6 febbraio 1970.Inoltre, la nuova direttiva fissa provvedimenti particolari atti a garantire che il riuso di componenti no comprometta la sicurezza o dia luogo a rischio ambientali.

Fonte: Eur-Lex

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