Verso l’adozione di una “direttiva quadro” CE sulla strategia per l’ambiente marino

Sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE C 242E/11 del 16-10-2007 è pubblicata la Posizione Comune (CE) n. 12/2007 definita dal Consiglio il 23 luglio 2007 in vista dell’adozione della direttiva CE del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un quadro per l’azione comunitaria nel campo della politica per l’ambiente marino (direttiva quadro sulla strategia per l’ambiente marino).

Nei considerando della Posizione Comune (CE) n. 12/2007 definita dal Consiglio il 23 luglio 2007 e considerata “testo rilevante ai fini del SEE”, si legge, fra l’altro, che l’ambiente marino costituisce un patrimonio prezioso che deve essere protetto, salvaguardato e, ove possibile, ripristinato al fine ultimo di mantenere la biodiversità e preservare la diversità e la vitalità di mari e oceani che siano puliti, sani e produttivi. Conseguentemente la direttiva proposta dal Parlamento europeo e dal Consiglio dovrebbe costituire il pilastro ambientale della futura politica marittima dell’Unione europea.
In conformità della decisione n. 1600/2002/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 luglio 2002, che istituisce il sesto programma comunitario di azione in materia di ambiente, è stata sviluppata una strategia tematica per l protezione e la conservazione dell’ambiente marino volta a promuovere l’uso sostenibile dei mari e la conservazione degli ecosistemi marini, che dovrà includere le aree protette e riguardare tutte le attività umane che hanno un impatto sull’ambiente marino.
Il principale obiettivo della proposta di direttiva, che dovrebbe essere vista come il pilastro ambientale della futura politica marittima dell’UE, è quello di istituire un quadro per la protezione
e la conservazione dell’ambiente marino, per impedirne il degrado e, laddove è possibile, per il ripristino dell’ambiente nelle zone in cui abbia subito danni.
Ciò potrebbe essere fatto attraverso lo sviluppo e l’attuazione, da parte degli Stati membri, di strategie per l’ambiente marino aventi lo scopo di conseguire o mantenere un buono stato ecologico nell’ambiente marino entro il 2021 al più tardi.
Per quanto riguarda l’analisi della Posizione Comune definita dal Consiglio il 23 luglio 2007, essa incorpora una serie di emendamenti in prima lettura del Parlamento europeo, alla lettera, in parte o nell’essenza. Essi migliorano e chiariscono il testo della proposta di direttiva. Tuttavia, altri emendamenti non si rispecchiano nella posizione comune in quanto il Consiglio ha convenuto che essi non erano necessari né accettabili o, in vari casi, per il fatto che le disposizioni della proposta d’origine della Commissione erano state soppresse o profondamente riformulate.
In particolare, il Consiglio ha cercato di chiarire il campo d’applicazione e gli obiettivi della direttiva proposta aggiungendo definizioni di termini e concetti chiave così come allegato (allegato I) contenente descrittori qualitativi generici per orientare la determinazione del buono stato ecologico, tenendo presente che la proposta riguarda una direttiva quadro che non dovrebbe appesantire l’attuazione con eccessivi dettagli tecnici.
Il Consiglio, colme in ampia misura il Parlamento europeo, ritiene che il BSE (Buono status ecologico) sia un elemento essenziale di questa proposta di direttiva. Entrambe le istituzioni hanno logicamente integrato la proposta iniziale con una definizione ed una serie di descrittori qualitativi per orientare la determinazione del buono status ecologico in ogni regione o sottoregione.

Fonte: Eur-Lex

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