La controversia riguardava la presenza, nellOgm, di un gene marker che conferisce resistenza a u n antibiotico importante per la salute umana. LEFSA ha dato il suo via libera nonostante il fatto che la direttiva 2001/18/CE, relativa al rilascio deliberato di Ogm nellambiente, proibisca espressamente lautorizzazione per gli Ogm contenenti geni di resistenza ad antibiotici importanti per la salute umana.
A più riprese, negli anni scorsi, la Commissione europea aveva cercato di ottenere il sostegno degli Stati membri nel Comitato di regolamentazione degli Ogm e in Consiglio dellUnione europea, senza mai ottenere la maggioranza richiesta per lautorizzazione alla coltura. Le norme UE, tuttavia, danno allEsecutivo comunitario il potere di assumere da solo la decisione sullautorizzazione, se non si esprime contro almeno la maggioranza qualificata degli Stati membri.
Questa decisione della Commissione europea, ha detto Luca Zaia, ci vede contrari. Secondo il Ministro dellagricoltura italiano, infatti, il fatto di rompere una considerazione prudenziale che veniva rispettata dal 1998 è un atto che rischia di modificare profondamente il settore primario europeo.Ed ha aggiunto che Non solo non ci riconosciamo in questa decisione ma ci teniamo a ribadire che non permetteremo che questo metta in dubbio la sovranità degli Stati membri in tale materia.
Dura la reazione delle associazioni ambientaliste, come Legambiente che in una nota definisce assurda la fine dellembargo sulle colture geneticamente modificate che vanifica gli sforzi e gli investimenti di tutti coloro che hanno creduto nel Made in Italy e nella ricerca della qualità e delle eccellenze. Dello stesso avviso anche i verdi secondo i quali la decisione della Commissione europea è inaccettabile. Per questo siamo disposti a presentare un quesito referendario già la prossima settimana per evitare che gli Ogm vengano coltivati in Italia.
Nel link riportiamo un articolo dellAssociazione Progetto GAIA con il quale vengono esaminate le varie valutazioni espresse non solo dalle associazioni ambientaliste, ma anche da settori scientifici e produttori agricoli, quali il Consiglio dellordine nazionale dei dottori agronomi e dottori forestali (Conaf) e dal responsabile ambiente della Coldiretti, Stefano Masini, il quale ha dichiarato, fra laltro, che la strada è quella tracciata dalle richieste dei consumatori che a gran voce considerano i prodotti Ogm meno salutari.
Il controverso provvedimento della Commissione europea sul quale avremo modo di ritornare nelle prossime NEWS con vari approfondimenti è consultabile sulla Gazzetta Ufficiale dellUnione Europea L 53/11 del 4 marzo 2010 dove è pubblicata la Decisione 2010/135/UE della Commissione del 2 marzo 2010 relativa allimmissione in commercio, a norma della direttiva 2001/18/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, di una patata (Solanum tuberosum L.linea EH92-527-1) geneticamente modificata per aumentare il tenore di amilopectina nellamido.
(LG-FF)