Violenze sessuali, il coraggio delle donne

Associazione in Italia che riunisce le vittime di abusi sessuali e di stalking

Violenze sessuali, il coraggio delle donne.

Era stata violentata all’età di 11 anni da un branco di adolescenti. Pochi mesi fa la stessa sorte è toccata a una sua giovane parente, stuprata all’uscita di una discoteca da una guardia giurata.

Una decina d’anni fa la morte della sorella Stefania, ritrovata cadavere nella vasca da bagno, era stata archiviata come incidente ma lei è convinta che l’inchiesta sia stata chiusa troppo frettolosamente.

Così la veneta V.C., 45 anni, ha deciso che era ora di dire basta alla violenza e alle molestie contro le donne e ha fondato la prima associazione in Italia che riunisce le vittime di abusi sessuali e di stalking disposte a rendere pubbliche esperienze terribili solitamente nascoste a tutti.

Reati gravi contro la persona, commessi non solo nelle strade ma soprattutto tra le mura domestiche, che il più delle volte, per paura o per vergogna, non vengono denunciati.

Così nello studio di un notaio di Castelfranco Veneto un folto gruppo di donne e di uomini si sono riuniti attorno a «Il coraggio di essere donna», associazione di cui è presidente la Cassol e vicepresidente l’imprenditore Massimo Berti.

Tra gli obiettivi quello di incoraggiare tutte le donne ad abbattere il muro di silenzio e di omertà che nasconde un mare di traumi indelebili. Come? Andando nelle radio e nelle televisioni locali a «metterci la faccia» e a spiegare cosa significa aver subito questo genere di violenze, o anche in convegni pubblici. A disposizione delle vittime di violenza uno staff di medici e di specialisti.
E i fondi?
Vengono dalla vendita del libro «Quello che gli occhi non vedono lo sente il cuore» in cui la Cassol racconta la tragica fine della sorella chiedendo la riapertura delle indagini.

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