World Cancer Day 2015

Il 4 febbraio 2015 in occasione della “Giornata mondiale contro il cancro” sono 650 gli eventi organizzati nel mondo e l’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA) pubblica una relazione sui tumori lavoro-correlati dal titolo “Exposure to carcinogens and work-related cancer: a review of assessment methods”.

Sono 650 gli eventi organizzati nel mondo il 4 febbraio 2015, data in cui ricorre il World Cancer Day, la giornata contro il cancro promossa dall’UICC – Unione Internazionale Contro il Cancro (organizzazione non governativa che rappresenta le associazioni impegnate contro questa malattia in oltre cento Paesi) e sostenuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Il World Cancer Day di quest’anno ha come slogan ‘Not beyond us’ a sottolineare un approccio positivo e propositivo alla lotta contro il cancro. La giornata è un’occasione per evidenziare e promuovere la vasta gamma di azioni necessarie per prevenire, trattare e controllare efficacemente le molte forme di cancro esistenti.

La campagna 2015 è articolata nello specifico su quattro grandi aree tematiche:
– stili di vita sani
– diagnosi precoce
– accesso alle cure per tutti
– qualità della vita dei malati.

L’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA) pubblica in occasione della Giornata mondiale contro il cancro una relazione sui tumori lavoro-correlati dal titolo “Exposure to carcinogens and work-related cancer: a review of assessment methods”.

La relazione formula raccomandazioni volte a colmare le lacune a livello di conoscenze, una misura fondamentale per migliorare la diagnosi e la prevenzione dei tumori professionali, e si concentra sulla valutazione dei cancerogeni e dei tumori lavoro-correlati con i seguenti obiettivi:
– descrivere i cancerogeni e le condizioni che provocano l’insorgenza dei tumori sul luogo di lavoro;
– valutare le fonti di informazioni e individuare le lacune a livello di conoscenze;
– formulare raccomandazioni per colmare tali lacune;
– descrivere le misure di prevenzione.

La relazione prende in esame i fattori chimici, biologici, organizzativi e fisici che contribuiscono all’insorgenza dei tumori di origine professionale. Sottolinea altresì la necessità di tener conto dell’attuale clima nel mondo del lavoro, che è caratterizzato da un aumento del ricorso ai subappalti e al lavoro a tempo determinato, dalla necessità di svolgere più attività lavorative contemporaneamente, dal lavoro statico, dall’occupazione femminile in posti di lavoro esposti, da orari di lavoro atipici e da esposizioni multiple. Esamina il problema dei gruppi di lavoratori che sono particolarmente vulnerabili al cancro (per esempio i giovani, le donne, le persone sottoposte a esposizioni elevate o che lavorano in condizioni di precarietà).
Un aspetto importante messo in luce dalla relazione è la necessità di ampliare la base di conoscenze sui tumori di origine professionale. La relazione individua più soluzioni in tal senso, compreso lo scambio di informazioni a livello internazionale e l’analisi dei rischi nuovi ed emergenti (come i nanomateriali, i composti con effetto di interferenti endocrini, il lavoro statico, il lavoro a turni e notturno).
La relazione fornisce una panoramica delle possibili soluzioni, pur sottolineando che la misura più efficace consiste nell’evitare l’esposizione. A tal fine è richiesto un impegno a tutti i livelli, attraverso interventi legislativi, iniziative di sensibilizzazione, la definizione di misure preventive, un miglioramento della relativa attuazione e applicazione, oltre che attraverso l’attenuamento delle barriere ai risarcimenti.

La direttrice dell’EU-OSHA, dottoressa Christa Sedlatschek, rimarca l’importanza di questa pubblicazione: “La relazione contiene raccomandazioni pratiche su come ampliare ulteriormente le nostre conoscenze sui tumori professionali. Sebbene negli ultimi tempi la ricerca sul cancro abbia fatto progressi significativi, i rischi relativi ai tumori professionali sono ancora poco noti. Pertanto è fondamentale migliorare la consapevolezza e le conoscenze in merito a tali rischi: questa relazione rappresenta un primo passo in questa direzione”.

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