Zone di tutela biologica: nuove aree di mare

Sulla Gazzetta Ufficiale n. 37 del 14.2.2009 è pubblicato il Decreto 22 gennaio 2009 del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali avente per oggetto: Zone di tutela biologica: nuove determinazioni.

Le zone di tutela biologica sono aree di mare protette istituite per salvaguardare e ripopolare le risorse marine dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.

Talvolta, delle aree istituite in via sperimentale passano ad una situazione di permanenza. E’questo il caso di quelle denominate rispettivamente “Area Tremiti” e “Area prospiciente Amantea”, entrambe già sperimentali nel 2004 ed oggi dichiarate zone di tutela biologica permanenti con il decreto 22 gennaio 2009, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dello scorso 14 febbraio.

Questo documento prevede anche l’ampliamento fino a 1000 metri di diametro di un’altra zona denominata “Banco di Santa Croce”, compresa nel tratto di mare davanti ai Comuni di Castellamare di Stabia e Vico Equense ed istituita nel 1993. Inoltre, il decreto ministeriale proibisce la pesca professionale, sportiva e ricreativa, compresa quella subacquea, in tutte le aree di tutela biologica, se non diversamente stabilito, e vieta la pesca del novellame di tutte le specie ittiche per tutto il 2009.

Ci sono però alcune deroghe, diverse a seconda delle aree di tutela. Ad esempio, nell’area detta “Tenue Chioggia”, quindi vicino a Venezia, è permesso l’uso di reti da posta ai pescatori professionisti solo nei canali di collegamento tra le quattro zone rocciose già definite da un precedente decreto, mentre la pesca sportiva potrà essere effettuata con massimo di 5 ami per pescatore e solo nei canali di collegamento tra le stesse quattro zone rocciose.

Invece, per quanto concerne le zone new entry dell’elenco delle aree protette, nell’“Area Tremiti” è consentita la pesca a strascico e con reti volanti tra il 1° novembre ed il 31 marzo, è permesso l’uso di reti da posta, palangari, circuizione e l’uso delle nasse, mentre la pesca sportiva si può fare con un massimo dik 5 ami per pescatore, come nell ‘“Area prospiciente Amantea”, dove il decreto dà anche il via libera alle reti da posta, alle nasse ed all’uso di palangari. Diverso è il discorso per “Banco Santa Croce”, dove vige il divieto assoluto di qualsiasi attività di pesca sia professionale, sia sportiva.

(LG-FF)

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