10.000 i morti sul lavoro ogni anno in Italia secondo i dati di INAS-CISL

Secondo l’INAS-CISL sarebbero 10 mila i morti sul lavoro in Italia ogni anno.
“I dati ufficiali sono sottostimati perché non si considerano gli effetti delle malattie professionali”. Questa la denuncia dell’INAS (Istituto nazionale assistenza sociale), il patronato della CISL, che, in occasione del suo 60esimo anniversario,

Secondo l’INAS-CISL sarebbero 10 mila i morti sul lavoro in Italia ogni anno.

“I dati ufficiali sono sottostimati perché non si considerano gli effetti delle malattie professionali”.

Questa la denuncia dell’INAS (Istituto nazionale assistenza sociale), il patronato della CISL, che, in occasione del suo 60esimo anniversario, ha anche presentato alla stampa una video-inchiesta sulla sicurezza sul lavoro, in gran parte dedicata alla pericolosità della silice, dichiarata “cancerogeno certo per l’uomo” dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro.

Sempre secondo l’INAS, sono “oltre 300 mila i lavoratori a rischio cancro in molte produzioni, soprattutto nelle costruzioni, a causa di questo nuovo materiale pericoloso”.

Secondo il patronato della CISL, “ai 1200 morti denunciati quest’anno dal rapporto INAIL se ne aggiungono altri 8800 circa non evidenziati.
Queste cifre sono difficilmente contestabili” e rappresentano “una stima anche abbastanza generosa”, ha affermato il presidente dell’INAS-CISL, Antonino Sorgi.

Per questo, ha sottolineato l’importanza della prevenzione e dell’informazione come strumenti “per combattere gli effetti delle malattie professionali”, che oggi rappresentano “una vera emergenza”.

L’Inas-Cisl parla di “una vera e propria strage, peggio di una guerra, con:
– 27 morti al giorno
– 833 al mese”
in conseguenza dell’attività lavorativa svolta.
Il patronato della Cisl calcola le 10.000 vittime l’anno aggiungendo ai dati degli incidenti sul lavoro quelli delle malattie e, in particolare, dei tumori.

Secondo i dati Istat, nel 2006 sono decedute in Italia 172.098 persone a seguito di un tumore. “Se noi applichiamo la percentuale prudenziale del 5% a quella cifra – ha spiegato l’Inas – troviamo che in quell’anno, nel nostro paese, sono morte per tumori di origine professionale ben 8.600 persone”.

Un numero che cresce negli anni e che non viene “riconosciuto”, ha sostenuto il patronato della Cisl.

Fonte: ANSA

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