Rapporto Aicesis su “Sviluppo con equità e responsabilità ambientale”

La Segreteria per le relazioni istituzionali – SRI della Presidenza della Repubblica Italiana, in collaborazione con il Consiglio per lo sviluppo economico e sociale e l’Associazione Internazionale dei consigli economici e sociali e istituzioni similari (Aicesis) ha reso disponibile il Rapporto su “Sviluppo con equità e responsabilità ambientale” (Budapest 9 luglio 2009)

La Segreteria per le relazioni istituzionali – SRI della Presidenza della Repubblica Italiana, in collaborazione con il Consiglio per lo sviluppo economico e sociale e l’Associazione Internazionale dei consigli economici e sociali e istituzioni similari (Aicesis) ha reso disponibile il Rapporto su “Sviluppo con equità e responsabilità ambientale” (Budapest 9 luglio 2009) il cui relatore/coordinatore generale incaricata del Rapporto stesso è stato Artur Henrique da Silva Santos, Presidente dell’Unione Centrale dei Lavoratori del Brasile e membro del Consiglio Economico e per lo Sviluppo Sociale di cui riportiamo il testo integrale nel link.

Innanzitutto, ricordiamo che dal 2003 il Brasile è membro attivo dell’ AICESIS, l’Associazione Internazionale dei Consigli Economici e Sociali.
Nel giugno 2007, il Brasile ha assunto la presidenza del suddetto organismo con mandato biennale.
Il tema proposto per il mandato presidenziale brasiliano (2007-2009) è stato approvato in occasione dell’ assemblea del Consiglio d’amministrazione dell’AICESIS, tenutasi a Brasilia e Lencòis, nello Stato di Bahia, nei giorni 5 e 6 novembre 2007.
In tale occasione l’AICESIS ha deliberato che si discutesse dello “Sviluppo con equità e responsabilità ambientale” e ha dato alcune raccomandazioni al riguardo, concentrandosi sull’ energia e sulla sua relazione con lo sviluppo e l’ambiente.
La scelta del tema – come si legge in premessa al Rapporto -, fondamentale per la sopravvivenza del pianeta, ha preso in considerazione la naturale propensione dell’ AICESIS ad affrontare i temi che riguardano tutti i popoli e la sua capacità di contribuire a sforzi coordinati, convergenti e orientati alla solidarietà, per individuare soluzioni al problema, con il supporto della società civile organizzata, rappresentata dai nostri Consigli e Istituzioni similari.

Nel documento di sintesi della Commissione, stilato dal Consigliere Artur Silva Santos, il gruppo di lavoro appositamente costituito parte dal presupposto che “non si può parlare di sviluppo sostenibile – considerando i suoi tre pilastri: economico, sociale e ambientale – senza parlare di politica energetica, considerata l’importanza primaria della disponibilità di energia per lo sviluppo economico; lo sviluppo di energie pulite è fondamentale per la protezione dell’ambiente e per la lotta contro il cambiamenti climatici. Il rapporto tra sviluppo economico e sostenibilità (inclusa la politica energetica) illustra la nuova visione della relazione tra gli approcci economico e sociale.
Accanto alla visione più tradizionale del Rapporto tra progresso economico e sviluppo sociale, secondo la quale il primo è il fondamento del secondo, stà guadagnando sempre più terreno l’ idea secondo la quale lo sviluppo sociale e le politiche sociali siano elementi essenziali per lo sviluppo.
Riferendosi alla attuale congiuntura internazionale, secondo il Rapporto la recente crisi solleva importanti interrogativi sulle opinioni di alcune istituzioni e governi e indica la necessità di rivedere il pensiero economico dominante e i modelli di sviluppo a questi corrispondenti.
Le crisi portano con sé minacce ma nel contempo ci permettono di esplorare nuove opportunità e nuovi sentieri da percorrere.
Oggi appare chiaro che la comunità internazionale deve considerare di nuovo e con urgenza le sue priorità e le sue prospettive e deve riesaminare i modelli di produzione e di consumo attualmente in vigore. In questo scenario così difficile, non possiamo trascurare, a parte le questioni finanziarie, altre fondamentali questioni per l’ umanità tutta intera, quali la fame e la povertà di milioni di cittadini.
E non possiamo neanche far finta di non vedere gli enormi problemi legati agli attuali cambiamenti climatici.

(LG / Pa-Ra)

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