Il Capo dello Stato ha ricordato le ardue prove superate nel corso della nostra storia di 150 anni, in particolare allesperienza rigeneratrice della Resistenza come a colpi durissimi e a rischi estremi vissuti dalla nazione. Dalla memoria e dalla viva consapevolezza di prove come quella possiamo trarre la fiducia indispensabile per affrontare le sfide di oggi e del futuro. La complessità di queste sfide e delle incognite che vi si accompagnano, la difficoltà dei problemi che già si pongono e ci incalzano, richiedono un nuovo senso di responsabilità nazionale, una rinnovata capacità di coesione, nel libero confronto delle posizioni e delle idee, e insieme nella ricerca di ogni possibile terreno di convergenza. E questa consapevolezza, è questa sollecitazione che abbiamo sentito esprimersi nelle celebrazioni del centocinquantenario lo scorso marzo.
Certo, sono poi seguite settimane di aspra tensione nella vita istituzionale e nei rapporti politici, anche per lavvicinarsi di normali scadenze elettorali. Ebbene, è nellinteresse comune ha rilevato il Presidente Napolitano che le esigenze della competizione in vista del voto non facciano prevalere una logica di acceso e cieco scontro; è nellinteresse comune che dal richiamo di oggi, 25 aprile, agli anni della Resistenza, della ricostruzione democratica e del rilancio economico, sociale e civile dellItalia, dal richiamo a quelle grandi prove di impegno collettivo, venga lo stimolo a tener fermo quel che ci unisce e deve unirci come italiani. E parlo del lascito della Resistenza, delleredità di quellAssemblea Costituente che sullonda della Liberazione nacque insieme con la Repubblica
Si proceda ha concluso il Presidente della Repubblica alle riforme considerate mature e necessarie, come in questi anni ho sempre auspicato; lo si faccia con la serietà che è doverosa e senza mettere in forse punti di riferimento essenziali in cui tutti possono riconoscersi. Senza mettere in forse quei principi e quella sintesi comprensiva e limpida dei diritti di libertà, dei diritti e dei doveri, sociali e politici, che la Costituzione ha nella sua Prima Parte sancito.
Rendiamo così omaggio a coloro che combatterono e caddero sognando unItalia libera, prospera e solidale, non più fatalmente lacerata, capace di rinnovare e rafforzare le basi della sua unità.
(LG-FF)