66° Anniversario della Liberazione-L’intervento del Presidente Giorgio Napolitano.

Il 25 aprile, in occasione del 66° Anniversario della Liberazione, il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, è intervenuto a Roma con un intervento teso a sottolineare che la festa della Liberazione “si colloca quest’anno nella scia delle celebrazioni del centocinquantenario dell’Unità d’Italia che hanno nel marzo scorso toccato il culmine in tutto il paesi. Nel richiamare entrambi gli anniversari i punti di contatto appaiono evidenti.

Il Capo dello Stato ha poi ricordato che “quei valori già affermatisi attraverso il moto risorgimentale e sanciti con la nascita dello Stato nazionale italiano, dovettero essere a caro prezzo recuperati fra l’8 settembre 1943 e il 25 aprile 1945. Fu necessario riconquistare con le nostre forze – cooperando con gli eserciti alleati, senza attendere passivamente i decisivi successi – le libertà negate dal fascismo, l’indipendenza violata dall’occupazione e dal dominio nazista, l’unità di un’Italia divisa in due”.

Il Capo dello Stato ha ricordato le “ardue prove superate nel corso della nostra storia di 150 anni,” in particolare “all’esperienza rigeneratrice della Resistenza come a colpi durissimi e a rischi estremi vissuti dalla nazione. Dalla memoria e dalla viva consapevolezza di prove come quella possiamo trarre la fiducia indispensabile per affrontare le sfide di oggi e del futuro. La complessità di queste sfide e delle incognite che vi si accompagnano, la difficoltà dei problemi che già si pongono e ci incalzano, richiedono un nuovo senso di responsabilità nazionale, una rinnovata capacità di coesione, nel libero confronto delle posizioni e delle idee, e insieme nella ricerca di ogni possibile terreno di convergenza. E’ questa consapevolezza, è questa sollecitazione che abbiamo sentito esprimersi nelle celebrazioni del centocinquantenario lo scorso marzo”.

“Certo, sono poi seguite settimane di aspra tensione nella vita istituzionale e nei rapporti politici, anche per l’avvicinarsi di normali scadenze elettorali. Ebbene, è nell’interesse comune – ha rilevato il Presidente Napolitano – che le esigenze della competizione in vista del voto non facciano prevalere una logica di acceso e cieco scontro; è nell’interesse comune che dal richiamo di oggi, 25 aprile, agli anni della Resistenza, della ricostruzione democratica e del rilancio economico, sociale e civile dell’Italia, dal richiamo a quelle grandi prove di impegno collettivo, venga lo stimolo a tener fermo quel che ci unisce e deve unirci come italiani. E parlo del lascito della Resistenza, dell’eredità di quell’Assemblea Costituente che sull’onda della Liberazione nacque insieme con la Repubblica”
“Si proceda – ha concluso il Presidente della Repubblica – alle riforme considerate mature e necessarie, come in questi anni ho sempre auspicato; lo si faccia con la serietà che è doverosa e senza mettere in forse punti di riferimento essenziali in cui tutti possono riconoscersi. Senza mettere in forse quei principi e quella sintesi – comprensiva e limpida – dei diritti di libertà, dei diritti e dei doveri, sociali e politici, che la Costituzione ha nella sua Prima Parte sancito.
Rendiamo così omaggio a coloro che combatterono e caddero sognando un’Italia libera, prospera e solidale, non più fatalmente lacerata, capace di rinnovare e rafforzare le basi della sua unità”.

(LG-FF)

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